20 arresti per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro nero Notizie – .

20 arresti per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento del lavoro nero Notizie – .
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Con una vasta operazione condotta dalla Polizia di Stato e coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, è nata la cosca accusata di associazione per delinquere denominata AK-47 Carpi dedita a commettere innumerevoli reati, dalle estorsioni, alle minacce, alle lesioni, al riciclaggio e alla corruzione. , in particolare, lo sfruttamento del lavoro nero, cioè il “corporalismo”. L’operazione è stata effettuata dalla Digos della Questura di Modena in collaborazione con gli uomini della Questura di Carpi e si è avvalsa anche dell’impiego di elicotteri. Tutto è iniziato con la coraggiosa denuncia di uno degli operai assunti dalla cosca, composta in prevalenza da pakistani residenti nel carpigiano. Le linee essenziali degli eventi che hanno portato all’operazione anticrimine sono state illustrate questa mattina dalla Procura della Repubblica di Modena.

All’AK-47 di Carpi è stata attribuita dagli inquirenti anche la sanguinosa imboscata compiuta ai danni di un connazionale lo scorso 7 aprile, probabilmente come ritorsione e vendetta per un analogo episodio di tentato omicidio registrato anche a Carpi il 6 ottobre 2022 e in cui erano coinvolti pakistani bresciani. I pakistani coinvolti nelle indagini operavano nella zona da tempo. In precedenza erano dipendenti di un’azienda logistica del vicentino ma, secondo gli inquirenti, si erano posti agli ordini di un loro connazionale trentenne, trasferendo nel modenese la loro attività criminosa, incentrata principalmente su caporalato contro i connazionali.

Il quadro criminale delineato dagli inquirenti è inquietante. Il gruppo criminale non ha esitato a minacciare oppositori e lavoratori clandestini – con bastoni e armi da taglio – nei confronti di chi si opponeva ai dettami della Banda AK-47 Carpi, secondo lo stile tipico di questo tipo di organizzazione criminale. Un milione e mezzo di euro era l’importo delle parcelle di cui l’associazione per delinquere aveva lucrato in pochi mesi, come dimostrano le indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Modena incrociando i dati con quelli delle imprese che hanno utilizzato i lavori forniti dalla Banda AK-47 e sul quale continua l’attività ispettiva. Dei venti indagati, erano già in carcere a Modena a seguito delle indagini svolte dopo l’episodio – che ebbe ampia risonanza – dell’ottobre 2022. Gli altri sono stati ricondotti a Carpi, in provincia di Modena, Brescia e Piacenza. Non è detto che l’operazione possa dirsi conclusa.

 
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