“Proteggiamo agricoltori e consumatori” – .

Rispetto per agricoltori e consumatori, stop alla concorrenza sleale e attenzione ai piani di controllo della fauna selvatica. Sono solo alcuni dei temi affrontati all’expo di Piacenza dai circa 400 soci Coldiretti accorsi al quartiere fieristico per festeggiare insieme al direttore Roberto Gallizioli e al presidente regionale Nicola Bertinelli i primi 80 anni dell’associazione di categoria.

A livello nazionale, oltre 50mila agricoltori della Coldiretti si sono riuniti oggi, martedì 30 aprile, in 96 assemblee in tutta Italia per confrontarsi sulle sfide e sulle opportunità che il settore agricolo si trova ad affrontare e costruire, partendo dalla base, le prossime battaglie che la Coldiretti vedrà impegnata nei mesi che verranno anche in vista delle elezioni europee. “L’Italia vince se riconosciamo l’importanza dell’agricoltura come settore che produce cibo e quindi vita” ha sottolineato il presidente regionale Nicola Bertinelli che ricopre anche il ruolo di vicepresidente nazionale della Coldiretti e presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Bertinelli e Gallizioli, nel corso della mattinata, sono stati incalzati dalle domande della direttrice di Teleliberta e Liberta.it Nicoletta Bracchi, che ha introdotto l’incontro presentando un video particolarmente emozionante, per raccontare la storia della Coldiretti dalla sua nascita nel 1944 di di Paolo Bonomi , e da lì l’azione segnata da interventi e risultati così significativi e rivoluzionari da aver cambiato la traiettoria dello sviluppo economico e sociale del Paese. “La dignità dell’agricoltore, la difesa della sua salute e l’impegno per garantire la redditività sono sempre al centro”, ha precisato Bertinelli.

“Solo ciò che proviene dall’agricoltura italiana deve essere riconosciuto come italiano. Non è più tollerabile – ha spiegato Bertinelli – assistere a scene come quelle vissute durante la protesta al Brennero dell’8 e 9 aprile, quando arrivarono prosciutti, concentrati di pomodoro, frutta e verdura che, dopo l’ultima trasformazione, diventarono essenzialmente prodotti italiani: cibo estero le importazioni hanno raggiunto il massimo storico nel 2023. L’eliminazione del codice doganale per l’origine dei prodotti alimentari deve essere una priorità.” E proprio dal Brennero, la Coldiretti è partita raccogliendo un milione di firme per promuovere una legge europea che imponga la chiara indicazione dell’origine su tutte le etichette alimentari.

Focus sulla peste suina africana

Si è parlato anche di tutelare il territorio dall’invasione di fauna selvatica incontrollata con la necessità di interventi immediati per salvare il patrimonio agroalimentare nazionale sempre più sotto assedio. “La proliferazione di specie come i cinghiali sta mettendo a rischio i raccolti e la sicurezza delle campagne italiane – ha sottolineato Bertinelli -. Chiediamo misure urgenti per contrastare queste minacce. Ai danni ai raccolti si aggiunge quello causato dalla peste suina africana che i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale stanno diffondendo nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti di suini della zona e, con essi, un settore che tra produzione e l’indotto vale circa 20 miliardi di euro e impiega centomila persone. Si è perso troppo tempo, è assurdo perché avremmo dovuto agire subito come avevamo chiesto”.

Patto di fiducia con agricoltori e consumatori

Naturalmente c’è spazio anche per il Patto stretto con il consumatore nei primi anni 2000, per l’avvento dei mercati di Campagna Amica con la multifunzionalità resa possibile dalla legge orientamento del 2001 voluta dalla Coldiretti, per i grandi eventi nelle città con l’avvio del 2017 dei Villaggi Coldiretti, senza tralasciare l’importanza di Filiera Italia, grazie alla quale per la prima volta le eccellenze agroalimentari italiane si uniscono per difendere, sostenere e valorizzare il Made in Italy. “La materia prima agricola italiana e la trasformazione in Italia sono un valore riconosciuto, sinonimo di grande eccellenza”.

Piacenza, provincia a vocazione agricola

Naturalmente sono state affrontate tutte le questioni ancora aperte in Europa e la Coldiretti è stata protagonista anche nel nostro territorio, come ha sottolineato Gallizioli. Una storia di quanto questa organizzazione sia punto di riferimento di una provincia, che continua a primeggiare in termini di vocazione agricola con oltre il 15% di imprese dedicate, un’incidenza nettamente superiore alla media regionale (11,9%), nazionale (11,8% ) e territori limitrofi.

I servizi, l’assistenza, la formazione, la condivisione delle battaglie sindacali e ovviamente gli eventi, come l’inaugurazione, due anni fa, del Mercato Coperto di Campagna Amica in via Farnesiana, 17 a Piacenza dove ogni fine settimana si svolge l’incontro tra produttore e consumatore in nome dell’identità, della distintività e della biodiversità. Perché i mercati contadini di Campagna Amica che continuano con successo anche nelle piazze piacentine non sono solo luoghi dove acquistare prodotti alimentari, ma laboratori e centri di incontro con il contadino che si trasformano in rapporti di fiducia, dove protagonista è il buon cibo che noi sono orgogliosi di rappresentare. È questo il patrimonio inattaccabile della Coldiretti, la “Forza Amica del Paese”.

 
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