“Con Di Stefano convergenze già in consiglio, Mpa diviso? Qualcosa si è rotto.” – .

Gelo. Una lista “marcatamente autonomista” che sarà presto presentata pubblicamente. Il gruppo Mpa, che in questa campagna elettorale ha di fatto spaccato la propria compagine locale, sta preparando gli accordi definitivi nella coalizione del candidato sindaco Terenziano Di Stefano. I lombardi si presenteranno sotto la bandiera degli “Autonomi per Gela” ma non smentiscono le scelte fatte. “Siamo molto convinti della decisione di sostenere un candidato come Terenziano Di Stefano – dice Rosario Caci, rappresentante locale del partito – nel tempo si è creata una fiducia reciproca e l’attività in consiglio comunale ha dimostrato che c’è un’evidente sinergia . Spesso siamo stati individuati come responsabili quando abbiamo unito le forze per approvare atti utili alla città. Poi devo dire che Di Stefano ha un background politico che deriva dalla nostra stessa idea di autonomia. Nella coalizione ci sono esperienze diverse ma pensiamo che l’idea di città ci accomuna, innanzitutto partendo da quanto fatto in questi anni in consiglio comunale”. I lombardi, nel cammino verso le urne, faranno a meno di due consiglieri comunali, il capogruppo Diego Iaglietti e Giuseppe Guastella che hanno invece deciso di restare con “Alleanza per Gela”, il blocco alternativo al centrodestra ufficiale. Dalla struttura regionale dell’Mpa hanno fatto sapere che chi non sostiene Di Stefano “si mette automaticamente fuori dal partito”. “Il clamore non mi ha mai affascinato – aggiunge Caci – se le nostre strade potessero ricongiungersi? Penso che qualcosa si sia rotto ma mai dire mai. Non dimentichiamo che probabilmente ci potrebbe essere un ballottaggio e in quella fase bisognerà trovare una certa convergenza”. Caci, per molti, soprattutto all’interno del partito, avrebbe potuto essere il candidato ideale per succedere all’avvocato Lucio Greco. Da tempo si tenta di arrivare ad un risultato di questo tipo. “Sì, lo so – sottolinea – c’era questa possibilità ma qualcosa non è andato per il verso giusto. Non vi è alcuna responsabilità da imputare al partito. Probabilmente è mancata una fase e poi ci siamo ritrovati anche in parte spiazzati. Così, eliminata ogni possibilità di convergenza di un progetto amministrativo attorno al partito, abbiamo ritenuto di dover dare continuità alla nostra idea politica e ci riconoviamo nella tipologia del candidato sindaco incarnata da Di Stefano”. L’elenco è stato messo insieme in breve tempo ma la modalità prevalente è quella di “una certa linearità”.

 
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