Donatella Porzi (Misto). “Sempre più persone rinunciano alle cure, l’Umbria è tra le peggiori regioni d’Italia” – .

Donatella Porzi (Misto). “Sempre più persone rinunciano alle cure, l’Umbria è tra le peggiori regioni d’Italia” – .
Donatella Porzi (Misto). “Sempre più persone rinunciano alle cure, l’Umbria è tra le peggiori regioni d’Italia” – .

Perugia, 30 aprile 2024 – “Continuano ad arrivare dati inaccettabili su liste d’attesa interminabili, difficoltà economiche o difficoltà di accesso alle strutture che costringono sempre più umbri a rinunciare alle cure del sistema sanitario pubblico, nonostante ne abbiano bisogno. Secondo gli ultimi dati Istat, non solo l’Umbria, con l’ 9,2%. di persone che hanno rinunciato alle cure nel 2023, fa peggio della media italiana che si ferma al 7,6 per cento, ma guadagna una tutt’altro che onorevole quarta posizione tra le peggiori regioni d’Italia, dopo Sardegna, Lazio e Marche”.

In una nota il consigliere regionale Donatella Porzi (Misto) sottolinea che si tratta di “un trend negativo, in aumento rispetto al 2021 e al 2022 e in modo più marcato rispetto alla media nazionale” che conferma il “crescente esodo dalla sanità pubblica da parte dei cittadini che dovrebbero effettuare visite mediche o accertamenti diagnostici ritenuti necessari. Anche se sono passati due anni, l’Istat attribuisce la crescita dei numeri soprattutto alle liste d’attesa esplose dopo la pandemia, costringendo molti pazienti ad aspettare”.

“È evidente – prosegue Porzi – che il sistema sanitario pubblico della nostra regione incontra particolari difficoltà nel recuperare i ritardi nelle prestazioni non effettuate a causa dell’emergenza e che le strutture ospedaliere non hanno saputo riorganizzare l’offerta dei servizi sanitari”. test e visite, anche per la mancanza di medici, molti dei quali hanno lasciato il sistema pubblico per entrare nel settore privato, dove hanno condizioni di lavoro più dignitose. Quanto ai costi, l’Umbria è tra le regioni più penalizzate dall’inflazione, che continua a crescere più degli stipendi”.

“Che si tratti di liste d’attesa interminabili o di costi eccessivi – conclude Porzi – occorre un immediato cambio di passo, perché quando un numero sempre crescente di cittadini continua a rinunciare alle cure per anni, significa che il sistema sanitario pubblico non riesce a soddisfare le sue esigenze. missione di garantire a tutti il ​​diritto all’assistenza. E spesso a farne le spese sono le persone più fragili o sfiduciate che rinunciano a visite e controlli a discapito della prevenzione».

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