Il Campionato Europeo del 2032 è l’orizzonte entro il quale il calcio italiano punta a dare una svolta al tema stadi. Mancano otto anni all’evento, ma visti i ritardi burocratici che caratterizzano il nostro Paese in tema di impiantistica, il rischio è che si parta già con un enorme ritardo da recuperare. Per questo il Comitato interistituzionale creato per l’evento, voluto dal Ministro dello Sport e della Gioventù, Andrea Abodi, ha incontrato nelle scorse settimane i Comuni che intendono ottenere ospitalità per l’evento. Saranno cinque quelli italiani, un massimo di sei, da scegliere entro il 2026 e da abbinare agli stadi della Turchia, co-organizzatrice dell’evento.
Firenze e Cagliari sperano
Oggi il comitato si è incontrato con il comune di Firenze e poi quello di Cagliari. Trattandosi di incontri tecnici, gli incontri hanno avuto l’obiettivo di acquisire tutti gli elementi utili a comprendere lo stato dell’arte del progetto di restyling degli stabilimenti Artemio Franchi a Firenze e Gigi Riva a Cagliari. Per quanto riguarda il nuovo stadio previsto nel capoluogo toscano, i tecnici del Comune hanno confermato che non ci sono aspetti tecnici e procedurali da risolvere, in quanto il progetto ha già acquisito tutte le autorizzazioni e i lavori sono già stati consegnati. In soli tre anni, infatti, siamo passati dall’idea all’inizio dei lavori. La prima udienza è stata con la città di Bologna, mentre altre erano già previste per maggio con Parma ed Empoli. Con Roma, Torino e Milano sicuramente in pole per ottenere l’assegnazione dell’evento da parte della Federcalcio, potrebbero esserci solo due posti a disposizione.
Corriere dello Sport in abbonamento
Insieme per passione, scegli come
Abbonati all’edizione digitale del quotidiano. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, punteggi, formazioni, anteprime.
Sempre con te, come vuoi