Cosa causò l’incidente mortale di Ayrton Senna avvenuto il 1 maggio 1994 a Imola? Per molti giorni, settimane, non si è riusciti a capire il vero motivo per cui il pilota brasiliano della Williams è uscito di pista alla curva del Tamburello. Le ipotesi furono tante, finché non prese forma la convinzione che si fosse rotto il braccio dello sterzo. A pochi giorni dal dramma di Imola, Autosprint pubblicava una foto in cui si evidenziava come si fosse verificato un grave guasto allo sterzo. Inizialmente questa teoria non è stata confermata, ma è stata corretta.
Il 17 agosto 1994 Auto&Sport Rombo, il quotidiano per il quale lavorava lo scrittore, pubblicava in esclusiva mondiale la telemetria di quel momento che fotografa perfettamente quanto accaduto. Il direttore del suddetto settimanale, Alberto Sabbatini, era riuscito a entrare in possesso di quel prezioso documento da cui risultava come la pressione idraulica dello sterzo e la velocità fossero crollate quando Senna azionò il volante per affrontare la veloce curva a sinistra del Tamburello.
In pochi decimi di secondo Ayrton si accorge che lo sterzo non risponde, prova a superare il problema, scende da 306 km/h a 210, ma la sua Williams, fuori controllo, sbatte violentemente contro le protezioni. Un pezzo della sospensione anteriore, staccandosi, ha perforato la parte superiore della visiera del casco di Senna, provocandogli una profonda ferita che ne ha causato la morte.
Sabbatini ha voluto parlare di quei momenti sul suo canale YouTube.
Ecco il video e, sotto, la sua spiegazione scritta
Alberto Sabbatini
Il 1 maggio di 30 anni fa, a Imola, accadeva la tragedia di Ayrton Senna. Da giornalista ho seguito a fondo quella vicenda e grazie ad un informatore sono riuscito ad entrare in possesso di un documento davvero esclusivo: la telemetria della Williams di Senna. Non potevo trattenerlo, ma sono riuscito a farne una copia. In questo video vi racconto cosa è realmente accaduto sulla vettura di Ayrton al Tamburello: lo dimostrano le tracce della telemetria e cosa ha cercato disperatamente di fare per evitare l’incidente.
Anche 30 anni dopo, si tratta di un documento eccezionale che la corte ha sottovalutato nell’inchiesta sulla tragedia. E da quelle poche linee colorate si vede tutta la drammaticità di un automobilista che ha capito benissimo cosa stava per succedere e ha tentato disperatamente di fermare l’auto, ma non è riuscito a evitare l’incidente.
Come corrispondente di F1 avevo conosciuto bene Ayrton Senna con il quale avevo un ottimo rapporto professionale: ho parlato approfonditamente nel libro, che ho pubblicato qualche anno fa, sia dei motivi della sua superiorità come pilota sia dell’uomo che avevamo non tutti capivano a fondo il carattere. Nel libro analizzo nel dettaglio anche la vicenda della telemetria.
Potete trovare il mio libro “Senna, la magia della perfezione” (edizioni Kenness) in vendita nelle librerie o su Amazon.
Infine, un aneddoto sulla sigla di questo video: la canzone di cui si sente un accenno nella sigla di apertura e di chiusura è la bellissima “Ayrton” scritta dal compianto cantautore cesenate Paolo Montevecchi. Il brano è stato eseguito anche da Lucio Dalla, ma qui potete ascoltarlo dalla voce originale dell’autore durante un’esibizione all’aperto qualche anno fa a Imola, davanti ai tifosi proprio alla curva del Tamburello, in cui rese omaggio ad Ayrton Senna cantando la canzone a lui dedicata.
