“Catania sta vivendo una fase di stabilità, accompagnata da una timida ripresa. La sicurezza è una priorità” – .

“Anche quest’anno il 1° maggio sarà per noi l’occasione per ricordare che il tema della sicurezza sul lavoro resta prioritario. Troppo spesso, purtroppo, le aziende considerano solo i costi necessari a garantire la sicurezza dei propri dipendenti. La maggior parte degli incidenti avviene nelle aziende a conduzione familiare, dove non esiste un sindacato e dove manca la cultura della sicurezza”.

Queste le parole del segretario territoriale dell’UGL Catania, Giovanni Musumeci.

“In occasione della Festa dei Lavoratori, mi piace ricordare che in questo frangente la città di Catania vive una fase di particolare stabilità, accompagnata da una timida ripresa in termini di aumento delle assunzioni, sia nel contesto privato che pubblico, attraverso i concorsi banditi da vari enti. – dice Musumeci – Le più grandi aziende presenti nel catanese (STMicroelectronics ed Enel green power), dove come Ugl siamo molto rappresentativi, stanno implementando in modo significativo il proprio organico, come sta accadendo per numerose aziende di medie dimensioni. Non va certo dimenticato, però, che la multinazionale Pfizer, dopo la triste stagione degli incentivi alla cassa integrazione, vive ancora una volta una fase delicata”.

“Nel settore pubblico, – continua – va ricordato che Città Metropolitana e Università si preparano ad assumere. Ma non solo: un contingente di lavoratori è già stato messo in servizio dall’Azienda sanitaria provinciale e da diversi ospedali presenti in città. Inoltre, il Comune di Catania si prepara a varare l’inserimento del proprio personale e ha già provveduto alla stabilizzazione degli agenti temporanei della Polizia Municipale, grazie anche all’azione dell’Ugl. Non dobbiamo però dimenticare alcune questioni urgenti che riguardano la nostra città. Innanzitutto la Zes Unica che consideriamo una grande possibilità di sviluppo. A preoccuparci – va detto – sono le tempistiche. E ancora, alcuni timori riguardano gli effetti delle autonomie differenziate, perché se da un lato si tenta di ricostruire l’unità degli interventi per il Sud attraverso le Single Zes, dall’altro si rischia di frammentare ulteriormente le politiche pubbliche”.

“Un altro intervento necessario riguarda la Zona Franca: un’area speciale per gli investimenti attesa da tempo che favorirebbe lo sviluppo economico dell’isola, attirando investimenti esterni e diversificando l’economia locale. Senza dimenticare le opere incompiute, molte delle quali talmente antiche che nemmeno le autorità locali ricordano il motivo del loro blocco. E in questo caso la soluzione è stata quasi sempre la ruspa. Tutti i temi – conclude il segretario – che una volta affrontata garantirà il rilancio economico del nostro territorio. Senza dimenticare la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende, il nostro più antico punto di forza. Un nuovo modello che porta frutti sia per il capitale che per il lavoro”.

 
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