«Abbiamo bisogno di un’Europa sociale» – .

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La bandiera diUnione Europea svolazza sul palco Piazza del Municipio insieme agli stendardi dei sindacati confederali. Nel primo maggio napoletano del Cgil Cisl e Uil l’attenzione è rivolta alle prossime elezioni continentali per poter lavorare verso un’Europa di pace.

«Quella che vogliamo non è l’Europa delle banche, dell’austerità, ma un’Europa sociale, un’Europa che metta al centro il lavoro, i diritti e le persone» spiega il segretario generale della Uil di Napoli e della Campania, Giovanni Sgambatial termine del sit-in che ha visto la partecipazione anche di un pensionato, di un lavoratore dell’Ikea ​​e di un operaio del dipartimento energia.

«Oggi siamo in piazza con un unico obiettivo – precisa Melicia ComberiatiSegreteria Cisl di Napoli – promuovere, attraverso un grande patto sociale, una vera integrazione politica, sociale ed economica, con al centro un’Europa della solidarietà, che metta a sua volta soprattutto il capitale umano, il lavoro, la dignità del lavoro”.

«Non è un caso che insieme a Cisl e Uil abbiamo trovato questo equilibrio sui temi del lavoro, della pace e della giustizia sociale – chiarisce il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci – perché pensiamo che in questo Paese mentre i diritti sono sotto attacco, anche il mondo del lavoro va difeso a livello europeo. Sul fronte della giustizia sociale, Napoli è una città che ha tanti diritti inespressi e pochi tutelati, a cominciare dalla precarietà. Mentre alcuni contenziosi delicati come Whirlpool e Ipercoop sono stati risolti negli ultimi mesi, molti devono ancora essere affrontati se esiste anche solo la possibilità di una risoluzione positiva. Per questo saremo sempre in piazza, come questo Primo maggio, in difesa dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati e soprattutto delle donne, perché la disoccupazione femminile è una grande emergenza nella nostra città”.

In piazza arriva anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che nel suo intervento, sul palco a pochi passi da Palazzo San Giacomo, affronta l’annosa questione del lavoro sottopagato, un vero dramma per chi vive nel capoluogo regionale: «La nostra Costituzione dice che la Repubblica si fonda lavoro, ma alla parola lavoro andrebbe aggiunto un aggettivo. Dovresti avere un lavoro giusto, equo e sicuro. Anche oggi abbiamo lavoratori che hanno salari da fame, hanno una situazione precaria inaccettabile e rischiano la vita per riportare a casa il proprio stipendio. E questo non è accettabile”.

Il sindaco ricorda poi l’importanza dell’unità di intenti: «Le forze politiche e sindacali – conclude Manfredi – devono stare insieme per dare un futuro di speranza. Oggi parliamo di futuro e il nostro futuro è avere un salario giusto”.

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La mattina

 
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