Tra papiri e fiori di loto, l’egiziano si regala un nuovo giardino – .

Apre oggi al pubblico i Giardini dell’Egizio sulla terrazza del museo in via Accademia delle Scienze: l’orto e il giardino funerario. L’accesso avviene dalla Sala della Vita al primo piano, dove sono esposte le mummie che testimoniano l’arco della vita, dall’infanzia alla vecchiaia. Il progetto, che mira a far dialogare il verde con la collezione e gli spazi museali, si inserisce nelle trasformazioni in atto per celebrare il bicentenario del museo.

Natura, cultura, bellezza e cioccolato si intrecciano nei rigogliosi giardini egiziani, tra le più antiche testimonianze di spazi verdi creati dall’uomo.

Ispirandosi alle celebri raffigurazioni rinvenute nelle tombe dell’alta società egiziana e con il supporto di studi archeobotanici, il Museo Egizio presenta “Cortile aperto: Flora dell’Antico Egitto”, uno spazio verde aperto a tutti nel cortile del Collegio dei Nobili. Dal 29 giugno.

Inoltre, dal 30 giugno al 30 luglio, dal giovedì al sabato, dalle 22 a mezzanotte, una delle facciate del cortile interno del Museo si trasforma in uno schermo dinamico. Attraverso la tecnica del video mapping si sveleranno fiori e piante dell’antico Egitto, tre alberi racconteranno una lirica d’amore e, infine, al ritmo di una melodia incalzante, la fauna dell’antico Egitto popolerà il giardino.

Tra palme, papiri e fiori di loto ci sarà uno spazio verde che colora il centro storico di Torino e accoglie l’originaria vegetazione che cresce lungo il leggendario Nilo. Un progetto a metà tra archeologia e botanica, ideato e realizzato dal team internazionale di egittologi del Museo.

«Si tratta di due giardini diversi – spiega l’egittologo Cedric Gobeil che, con Divina Centore, ha curato il progetto – Uno è un giardino funerario come quello ritrovato in Egitto davanti a una tomba: segno di rinascita legata al ciclo della natura, con piante dal valore simbolico come i fiordalisi. Abbiamo riprodotto la stessa struttura con quadrati di circa 35 centimetri, uno accanto all’altro, che formano una sorta di griglia, in ognuno dei quali c’è una pianta diversa”.

Il secondo giardino egiziano, aggiunge Gobeil, «è un orto modellato su quelli posseduti dalle élite dell’Antico Egitto, con frutta e verdura. È organizzato in griglie con bordi rialzati che servivano per conservare meglio l’acqua”. Il giardino – il primo in Italia – sarà accessibile ai visitatori che hanno acquistato il normale biglietto del Museo Egizio. L’ingresso alla proiezione è gratuito, salvo disponibilità. Sono previste 4 proiezioni all’ora, della durata di circa 8 minuti.

 
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