escursioni anche in Puglia il 12 maggio – .

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Di seguito il comunicato stampa diffuso da Archeoclub d’Italia:

“Il 12 maggio avremo la trentesima edizione di Chiese Aperte in tutta Italia. Siamo di fronte ad un grande successo per l’Archeoclub D’Italia. Saranno più di 200 le escursioni su tutto il territorio nazionale per far conoscere il patrimonio culturale presente nelle chiese, alcune chiuse da tempo, altre nei piccoli borghi della nostra Italia. Il prossimo 12 maggio apriremo le chiese alla pubblica conoscenza e fruizione, con la collaborazione dei nostri soci e il coinvolgimento di studenti, studiosi, confraternite, volontari, ecc. E così, come avviene da diversi anni, oltre alla conoscenza storico-architettonica degli edifici di culto, estenderemo la nostra attenzione anche ai reperti in essi contenuti, con un’approfondita analisi storica[1]valore artistico di queste opere e degli autori che le hanno realizzate. Quest’anno sarà un evento nell’evento. In Italia abbiamo rischiato di perdere una pianta importante che è la Leucocarpa, conosciuta come l’olivo bianco della Madonna. Si tratta di una pianta che veniva coltivata nei secoli passati per favorire la produzione dell’olio con cui alimentare le lampade delle chiese. Con l’avvento dell’energia elettrica questa pianta finì nel dimenticatoio e per lungo tempo non venne più coltivata. Una nostra archeologa, Anna Rotella, è riuscita a ritrovarne un esemplare e a farne piantare nelle chiese. In questo modo si è salvata la Luococarpa, utile alla biodiversità di cui l’Italia è ricca. Pensiamo di piantarlo in tutte le chiese che saranno protagoniste di Chiese Aperte 2024″. Lo annuncia Rosario Santanastasio, presidente nazionale dell’Archeoclub d’Italia.

12 maggio – Chiese aperte in tutta Italia!

“A Pisa, ad esempio, visiteremo la Chiesa di San Paolo a Ripa. Parliamo di una chiesa menzionata già nel 1032, salvata da una serie di cedimenti strutturali. All’interno si trovano opere del 1396 firmate dall’artista Turino Vanni, ma anche 15 epigrafi sepolcrali e celebrative del XII secolo. In Umbria, a Todi, ammireremo la chiesa di San Giuseppe dei Falegnami che rappresenta la più antica istituzione della città di Todi, documentata già nel 1282. Saremo di fronte ad un bellissimo esempio di arte barocca, con marmi policromi e numerosi dipinti in ogni angolo dell’ abside e della navata. All’interno della Chiesa si possono ammirare dipinti che raccontano la vita di San Giuseppe, dal suo matrimonio fino alla morte. Degna di particolare nota è la Pala, dipinta nel 1623 dal pittore Andrea Polinori che rappresenta Giuseppe, Maria e il bambino nella vita quotidiana del falegname espressa con toni intimi e molto delicati. All’interno del piccolo complesso ecclesiastico – continua Rosario Santanastasio – a semplice pianta rettangolare e ad unica navata, sorge la cappella di Santa Maria in Egitto, eretta dal falegname Cristoforo Crescimbeni, che ne ordinò il passaggio alla Confraternita nel suo testamento del 1655. In Puglia sono numerose le escursioni, ad esempio a Manduria entreremo nella chiesa e nel Convento di San Francesco del XV secolo. Il primo nucleo della chiesa e del convento risalgono al 1474 e ammireremo il bellissimo chiostro quattrocentesco, con colonne originali, pavimentazione e pitture in stucco del XVIII secolo. L’ex refettorio, che si affaccia sul chiostro, è arricchito da dipinti su intonaco, realizzati da pittori locali ed è attualmente in fase di restauro. Visiteremo la mostra dei paramenti sacri. In Italia c’è un paese chiamato Bitetto con 11.000 abitanti. Il complesso risale al 1598 e fu anche scuola o caserma del comando militare e anche ricovero militare. Molto interessanti sono le opere pittoriche tardo barocche conservate all’interno della chiesa. Il pavimento maiolicato del presbiterio mostra ancora, nei punti meno usurati dal calpestio, l’originale policromia brillante che caratterizza le losanghe quadrilobate con fogliame e grappoli d’uva, alternate a raffigurazioni di rose. Ma a Bitetto visiteremo anche la chiesa di Santa Maria La veterana, molto bella con 1000 anni di storia. Il complesso sacro è situato alla periferia sud dell’abitato ed è tradizionalmente conosciuto come L’Annunziata. Parte superstite di un importante casale fortificato altomedievale, la chiesa è situata in una porzione di territorio frequentata fin dall’età del bronzo. Ricostruito tra il 1294 e il 1302, ampliando un preesistente edificio sacro di cui abbiamo notizia da un Carta del febbraio 959, il complesso sacro sarebbe di fondazione benedettina come si può dedurre dal ritrovamento del pregevole capitello di stampella, in marmo bianco, risalenti al X e XI secolo. Indubbia la sua funzione di santuario mariano, luogo di particolare devozione popolare per gli abitanti di Bitetto e delle popolazioni limitrofe che vi accorrevano soprattutto per invocare la protezione della Divina Madre sui bambini nel giorno della festa della Vergine. Annunziata. Nella piazzetta antistante la chiesa, nel dicembre 2008, è stato collocato il prestigioso bronzo alato raffigurante il mitico Icaro. L’opera, realizzata e donata dal celebre scultore newyorkese Greg Wyatt, rivitalizza il contesto storico e culturale in cui è inserita e dona idealmente all’intero sito un meritato respiro internazionale”.

Ma parteciperanno tutti i territori d’Italia.

“Per esempio nelle Marche gli eventi sono tanti. A Corinaldo la Madonna dell’Addolorata, con il Monastero Femminile edificato nel 1555 come Monastero Femminile. Il monastero arrivò ad ospitare fino a 72 monache che entrarono in clausura portando una dote che poteva variare tra i 200 ed i 300 scudi. Evento a Montegiorgio, Morravalle, Ripatransone. Scopriremo monasteri, conventi, ma anche cappelle spesso chiuse perché anch’esse appartenenti a congregazioni. Ben 200 eventi in tutta Italia, in 200 borghi, in 200 luoghi. Nel Lazio in Val Di Comino, visiteremo la Chiesa di San Simeone Profeta ad Alvito, in Val di Comino, un vero tesoro d’arte, che ospita una pinacoteca ricca di capolavori napoletani del Settecento. L’interno della chiesa, in stile barocco – ha concluso Santanastasio – fu impreziosito nel 1721 da un magnifico soffitto ligneo e da una grande pala raffigurante la Presentazione al Tempio, opera di Francesco Sacco del 1738. Sull’altare maggiore è una pala di soggetto simile, ma di fattura più antica, attribuita ad Andrea Solario detto Lo Zingaro (XV-XVI secolo). La lunetta superiore, aggiunta successivamente, è opera di un altro pittore locale del Settecento, Gaspare Capricci, autore anche delle pregevoli copie delle opere di Jouvenet che ornano la cappella della Madonna di Loreto. Nella settima cappella, degna di nota è la bella copia su tela della Madonna del Rosario di Luca Giordano. Tra le altre pale d’altare ricordiamo: Maria Maddalena in riposo (scuola napoletana, copia di un dipinto di Nicolas Régnier conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, metà del XVII secolo) e Anime salvate dall’Eucaristia (scuola della Santazione, fine 600) o la Sacra Famiglia (scuola del Solimena, fine XVIII secolo) • Sant’Anna e altri Santi (scuola napoletana del Caravaggio, XVIII secolo) e ancora la Madonna del Carmine (scuola di Luca Giordano) Sulle massicce alzate dei mobili della Sacrestia sono conservate due Crocifissioni , in splendide cornici settecentesche. La chiesa vanta anche opere di valenti ebanisti settecenteschi: a Catarinozzi si deve l’organo monumentale, mentre a Giovanni Ergenberg si deve il Coro dei 12 Canonici (1760). Il pulpito e il confessionale sottostante sono del XIX secolo.

Cliccando su “Chiese Aperte 2024” sotto l’elenco delle escursioni:

Chiese aperte 2024

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