TERAMO. Vittima della banda Rolex riconosce il presunto ladro da una foto apparsa sui giornali e denuncia l’accaduto. È una vicenda del 2017 che riemerge in un’aula di tribunale in cui la parte offesa è un 60enne di Tortoreto che, davanti al giudice, ha ricostruito quanto accaduto sul lungomare di Tortoreto sette anni fa quando divenne uno dei tanti vittime della cosca Rolex che pochi mesi dopo sarebbe stata arrestata a Pescara dopo una rapina nella città adriatica.
Una banda composta da tre uomini e una donna, tutti di nazionalità rumena, accusati di aver collezionato colpi in varie località italiane ai danni di possessori di Rolex che erano stati avvicinati con una scusa e derubati del loro orologio da polso.
Proprio come ha ricostruito in aula, davanti al giudice onorario Belinda Pignotti, l’uomo che ha ripercorso quei momenti drammatici. «Ero sul lungomare con la macchina parcheggiata», ha raccontato, «quando sono stato avvicinato da una donna che mi chiedeva informazioni sulle strade. Ha detto che era una turista. Mi ha chiesto se potevo scrivere il nome della strada in cui ci trovavamo e all’improvviso ho sentito la sua mano afferrare il polso dove tenevo l’orologio. Ho provato a bloccarlo con la mano ma invano perché dopo pochi istanti mi sono accorto di non avere più l’orologio”.
Un orologio dal valore, secondo quanto riportato nell’atto di accusa, di circa 15mila euro. Dopo averla rapita, la donna ha perso subito le sue tracce: molto probabilmente nell’auto di qualche complice che si trovava nei paraggi. L’uomo si è subito rivolto alla polizia per sporgere denuncia, fornendo anche la descrizione della donna. Pochi giorni dopo, in occasione dell’arresto di quattro persone a Pescara, l’uomo ha notato su un giornale la foto di uno dei quattro arrestati e tra queste ha riconosciuto la donna che lo aveva derubato pochi giorni prima. Da quella foto nuova denuncia e nuova accusa per la donna assistita dall’avvocato Filomena Gramenzi. (dp)
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