In Abruzzo impera l’alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle – .

Tiene l’alleanza tra Pd e Movimento Cinque Stelle in Abruzzo. È quanto emerge dalla lettura dei primi passi dell’opposizione in Consiglio regionale e dal quadro che sta emergendo in vista delle elezioni comunali.

Tra le grandi città che voteranno, a Pescara e Giulianova c’è il sostegno delle due forze politiche allo stesso candidato sindaco. A Montesilvano la direzione sembra essere la stessa, anche se al momento in cui scriviamo manca ancora l’ultimo passo formale dei pentastellati. Altri comuni: le due forze politiche sostengono lo stesso candidato ad Atri e Città Sant’Angelo, e non è escluso che alla fine anche a Pineto Alberto Dell’Orlettaespressa dal Partito Democratico, può raccogliere i consensi del Movimento Cinque Stelle.
L’Abruzzo quindi non sembra risentire della situazione nazionale, dove si registra un netto deterioramento dei rapporti tra i leader Elly Schlein e Giuseppe Conte. Le inchieste giudiziarie in Puglia hanno fatto da detonatore agli scontri, ma certamente la competizione in vista delle elezioni europee è un fattore di instabilità.
A cosa è dovuta la “diversità dell’Abruzzo”? Per Daniele Marinelli, segretario regionale del Pd, il primo elemento è “la presenza nella nostra regione di una destra caratterizzata da uno stile di governo particolarmente vicino ai temi del potere e lontano dagli interessi dei cittadini. Le forze alternative si sono quindi assunte la responsabilità di costruire percorsi comuni: un lungo cammino di convergenza è stato fatto contrapponendosi insieme”. L’alleanza tra Partito Democratico e Cinque Stelle ma anche con le altre forze che poi si sono presentate insieme alle elezioni regionali sulla candidatura alla presidenza del Luciano D’AmicoMarinelli, sostiene quindi, è stato favorito dal contesto politico.

Poi il segretario democratico non manca di sottolineare la scelta del suo partito: “A livello nazionale e ancor più in Abruzzo, il Pd ha messo al primo posto tra le sue priorità l’obiettivo di costruire una coalizione, facendo se necessario passi indietro”. : ​​è un esempio quando, al momento di decidere sul candidato alla presidenza, l’opzione del ns Silvio Paolucci è stato sacrificato. In ogni caso c’è un’abitudine ormai consolidata di confrontarsi con il Movimento Cinque Stelle, tanto che i nostri gruppi dirigenti sono entrati in sintonia. È così più facile costruire condizioni unitarie nei territori dove si va a votare”.
L’alleanza per la Regione ha resistito allo choc della sconfitta: D’Amico continua a essere il punto di riferimento e nelle prime votazioni, dalla scelta degli incarichi apicali in Consiglio alla battaglia sulla presunta incompatibilità di Mario Quaglieri, ci sono state senza difetti e divisioni.
I Cinque Stelle hanno ricevuto la scossa: il deludente risultato ottenuto (7 per cento) ha spinto il coordinatore regionale alle dimissioni (non ancora accettate da Conte) Gianluca Castaldi. Vale la pena riportare una riflessione che lo stesso Castaldi ha affidato all’Ansa all’indomani del voto, riguardo ai limiti dei mandati, regola d’oro dei grillini, che finirebbe per ostacolare buoni risultati in elezioni diverse da quelle politiche: “Qui in Abruzzo abbiamo sempre saputo che hanno percentuali basse alle elezioni amministrative, come in tutta Italia, ma se non si ripropongono quelle figure che ormai sono conosciute e che hanno credibilità, i voti si perdono ancora di più. Insomma, bisogna creare una struttura: la forma movimento non basta più, siamo entrati così nel concorso ma ormai siamo un partito regolare, che però ha regole movimentiste che ne limitano fortemente l’azione. Andrebbero riviste, a mio parere, anche subito. Abbiamo intrapreso questo percorso con i gruppi locali e stiamo iniziando ad avere luoghi in cui discutere di tutte queste cose. Accelerare è urgente”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV era vicino alla pensione – .
NEXT “Viterbo seconda città nel Lazio per attivazioni di contratti intermittenti” – .