Spezia – Palermo 1 – 0, le pagelle ironiche di Amenta e Ferrara – .

La giornata è uggiosa. L’escursione è stata annullata a causa delle condizioni meteorologiche avverse. Cosa c’è di meglio di un’esaltante partita dei nostri beniamini guidati dallo spericolato Mignani, alle 15, subito dopo pranzo e con il pigiama già stirato per il riposino? Giochiamo contro una squadra alla disperata ricerca di punti e le motivazioni della squadra rosa finora ci sono sembrate molto simili a quelle di un bradipo che gareggia nei 100 metri. Speriamo di sbagliarci ma le condizioni non ci sembrano delle migliori

Mignani non cambia modulo e si limita a un po’ di turnover: Ranocchia continua a partire dalla panchina ma rientra Ceccaroni e Segre trova spazio a centrocampo. La vera sorpresa davanti: Soleri dal primo minuto. Ultimamente non riesce a incidere nemmeno uscendo dalla panchina, come faceva prima, quindi speriamo che ci sorprenda. A La Spezia c’è Mateju e la nostalgia ci prende, ma è solo un attimo e passa subito, alla prima fermata per inseguire non sappiamo bene cosa.

Il manto erboso assomiglia al pavimento di casa con il primo strato di sapone e così, tra scivolate, passaggi mancati e rimbalzi, la partita sembra subito viva. Al 15′ il brio dei rosanero e il loro consueto impegno costante e serio regalano il vantaggio spezzino. Lund ripassa all’attaccante avversario Di Serio che si presenta solo davanti a Pigliacelli e lo batte. Ed è presto sera.

Il Palermo continua a giocare come se fosse 0-0 e perde passaggi con la stessa facilità con cui un uomo britannico gira i pub il sabato dopo una dura notte di venerdì. Il fischio del primo tempo è praticamente un sollievo perché ci avvicina alla fine dell’ennesima tortura. Non ci aspettavamo una grande reazione da parte dei giocatori del Palermo dopo la sconfitta contro la Reggiana, ma neanche così schifosa.

Mignani però deve accontentarsi di quello che ha visto perché torniamo senza nemmeno un cambio e riproponiamo lo stesso brillante undici dei primi 45 minuti. L’impotenza della squadra continua senza interruzioni e solo al quindicesimo, come da programma, Mignani inserisce Ranocchia per Buttaro. La squadra sembra rinascere un po’ ma sembra la classica “ammuina” di borbonica memoria e il gol non lo vediamo mai, nemmeno con il telescopio.

Entrano anche Henderson e Mancuso e Mignani fa uscire Brunori. Poi arrivano i soliti cinque minuti inutili di Traoré. La partita resta un tormento, un tormento interminabile e il fischio finale ci libera dalla sofferenza. Il Palermo perde ancora, diventando ufficialmente la banca di mutuo soccorso delle squadre che lottano per non retrocedere e non solo.

Cominciamo a sospettare che Mignani sia stato scelto dalla società per dimostrare che era meglio non espellere Corini e d’accordo con i vostri amati cronisti che hanno sempre pensato che la squadra fosse molto più povera di quanto pensasse il 90% degli allenatori sugli spalti e sulla tastiera. Fare peggio di così è davvero difficile ma non mettiamo limiti alla provvidenza. La squadra segna comunque gol e ha smesso di segnare. Domenica si giocherà ancora: meglio è, perché prima finiamo e meglio è!

Pigliacelli 5 – Visto che lo Spezia crea poco, ci pensano i compagni a inventare assist fenomenali per lanciare in porta gli avversari. Tradito.

Diakité 3 – Almeno prima correva, anche se non sempre in modo costruttivo: adesso ha deciso che la maglietta non va nemmeno messa in lavatrice. Ecologo.

(dal 40′ st Traoré) sv – I cinque minuti che il nuovo allenatore gli fa timbrare ad ogni partita devono essere frutto di qualche clausola contrattuale nascosta. 1341 codice civile

Lucioni5- Fa quello che può, ma cosa può? Interrogativo.

Ceccaroni 4 – C’è poco da difendere, visto che l’attacco spezzino non esiste, quindi perché faticare ad andare avanti e non godersi la pioggia primaverile? Rilassato.

Buttarò 3 – Non riusciamo a capire a cosa serva ma sicuramente è un nostro limite. Onestà intellettuale (la nostra).

(dal 16′ st Ranocchia) 5 – Anche a metà servizio dimostra di essere l’unico che, almeno, potrebbe e vorrebbe fare qualcosa e, infatti, viene tenuto in panchina per evitare che il Palermo giochi un po’ meglio (cosa che non sarebbe difficile ). Escluso.

Segreti 5.5 – Una delle idee geniali del nuovo allenatore è stata l’esclusione, con i risultati che si sono visti. Lui è resuscitato e conferma di essere almeno uno di quelli che dovrebbero giocare sempre, anche solo per l’impegno che ci mette, ma ha sicuramente bisogno di qualcun altro intorno che la pensi come lui. Trascurato.

Gomes 2,5 – Guida il centrocampo rosanero con la stessa intensità e velocità di movimento di un pensionato che ammira il cantiere della metropolitana in corso da dieci anni. Aspettare.

(dal 35′ st Henderson) 3 – Entrata in campo senza toccare palla per 15 minuti, rissa e ammonizione. Lotta-club.

Di Francesco 2.5 – Vaga per il campo senza nemmeno una vaga idea di cosa fare e dove eventualmente farlo. Al suo attivo l’unico tiro verso la porta del Palermo, finito largo un buon paio di metri, che gli è valso mezzo voto in più. Disadattato.

lunedì 0 – Ha fornito un assist da dilettante all’attaccante dello Spezia, regalando di fatto la vittoria agli avversari. Poi le cose peggiorano. Decisivo.

Soleri 3 – Corre, lotta, si agita ma senza riuscire a fare nulla e prendendo un solo pallone, tanto che avrebbe potuto partecipare con maggior successo ad una corsa campestre con il nostro amico Fabrizio. Corridore.

Brunori 3 – Anche il Palermo sprofonda tristemente nel nulla generale e nella confusione totale che produce, non facendo praticamente nulla. Depresso.

(dal 35′ st Mancuso) 3 – Appena entra cade due volte e poi trova anche il tempo per ricevere un’ammonizione. Ineffabile.

Mignani1- Raramente si è visto un allenatore sostituto rendere una squadra così nettamente peggiore in termini di risultati, atteggiamento tattico, prestazioni individuali e approccio mentale alla partita. E infatti le statistiche lo collocano in fondo alla speciale classifica delle 17 espulsioni stagionali. Almeno con Corini ci è piaciuto leggere i commenti di chi credeva che con un altro allenatore avremmo vinto in maniera schiacciante lo scudetto già a febbraio. Uscita Mignane.

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