Natura Siciliana, ambientalismo che denuncia e genera cultura

Siracusa – Un albero il cui tronco ha le sembianze di un uomo con le braccia alzate intento a sostenere la chioma a forma di Sicilia. Questa è l’immagine che l’associazione ambientalista siracusana Natura Sicula ha scelto per rappresentarsi: l’uomo come parte integrante della natura in armonia con le altre speciecapace di contribuire alla tutela del patrimonio naturale e culturale, evitando di provocarne l’estinzione e concepindo tutte le attività antropiche senza mai trascurare la tutela della natura e del territorio.

Fabio Morreale, oggi presidente dell’associazione, iniziò a parlare di natura e ad organizzare le prime escursioni circa 25 anni fa. All’epoca non era facile costituire un gruppo, erano in pochi ad interessarsi a queste tematichemancava la consapevolezza del valore del patrimonio naturale.

«Dopo un’esperienza decennale all’interno di un’associazione di Siracusa, un gruppo di noi ha voluto staccarsi per dare voce all’ambientalismo e praticarlo in modo “puro”. Natura Sicula nasce 16 anni fa, chiarendo fin da subito i propri obiettivi. Gli eventi escursionistici sono utili, ma non bastano. Abbiniamo inoltre all’educazione ambientale azioni di difesa legale. Denunciamo se un’area viene utilizzata per progetti non sostenibili, se progetti di cementificazione distruggono il patrimonio naturale», sottolinea Fabio Morreale.

Natura Sicula è un’associazione naturalistica e culturale che abbina anche manifestazioni escursionistiche ed educazione ambientale ad azioni di difesa legale.

Sul sito dell’associazione, ad esempio, leggiamo numerose denunce riguardanti il ​​già martoriato territorio di Augusta. Come riporta Natura Sicula, è la seconda città siciliana per consumo di suolo: 25 ettari in un solo anno (periodo 2021-2022), l’equivalente di circa 35 campi da calcio, per piani di sviluppo e progetti di sviluppo commerciale, residenziale e turistico. L’associazione ha richiesto un sopralluogo urbanistico alla Regione.

Sempre alla Regione e per il territorio di Augusta, insieme a Legambiente e altri comitati ambientali locali, ha presentato una serie di osservazioni sul progetto del gruppo Gespi che prevede una discarica per rifiuti pericolosi, vicino agli stabilimenti petrolchimici Sasol e Sonatrach. L’ennesimo progetto insostenibile e dannoso per un territorio già saturo dal punto di vista ambientale e per i molteplici rischi sanitari. Lo scorso dicembre, però, Natura Sicula segnalava come discutibile la scelta delle componenti del nuovo CTS del Parco Archeologico di Siracusa, Eloro e Villa del Tellaro, sottolineando che “ha ben poco di tecnico-scientifico”.

Un esempio positivo che deve far riflettere sui danni arrecati al litorale a nord di Siracusa. Abbiamo perso falesie, sistemi dunali, aree archeologiche

Un impegno su più fronti che sta dando i suoi effetti nel tempo. Gli obiettivi di Natura Sicula sono infatti la conoscenza, la tutela, la conservazione e la valorizzazione della biodiversità, habitat naturali, ecosistemi, tradizioni gastronomiche siciliane, patrimonio etnoantropologico, musicale e dialettale. Il ripristino di un rapporto armonioso ed equilibrato tra gli esseri umani e il loro ambiente. Per rendere tangibili questi obiettivi, lavorare quotidianamente per cambiare opinioni e indurre comportamenti virtuosi.

Se ne hai pagato il prezzo per decenni una politica che portò all’istituzione di riserve e parchi nell’isola sessant’anni dopo rispetto ad altre regioni italiane – in Sicilia la prima area protetta, la Riserva dello Zingaro, è stata istituita nel 1981 e solo dieci anni dopo la sua istituzione la popolazione ha cominciato a intuirne il valore – oggi il vento sembra aver cambiato direzione.

Uno scorcio della Riserva di Vendicari

Anche la Riserva di Vendicari, istituita nel 1984, fu inizialmente frequentata da cacciatori e popolazioni locali che non ne percepivano il valore naturalistico; Piano piano cominciò a far parlare e conoscere i turisti di tutto il mondo. «Oggi il numero di visitatori è paragonabile a quello del Teatro Greco di Siracusa. Un esempio positivo che dovrebbe far riflettere sui danni arrecati al litorale a nord di Siracusa. 30 chilometri di costa sono stati consegnati all’industria e abbiamo perso villaggi, scogliere, sistemi dunali, aree archeologiche. Anche a Vendicari negli anni ’70 si volevano insediarvi delle industrie, i cittadini rifiutarono nonostante non fosse ancora una riserva. I fatti dimostrano che avevano ragione”, continua Fabio.

Oltre alla raffineria di petrolio erano state avanzate anche altre proposte, da un villaggio turistico a una riserva di caccia, un allevamento di spigole e orate, un’area da scavare per pietra da costruzione. Nel mese di marzo sono trascorsi quarant’anni dall’istituzione della Riserva. L’anniversario sarà celebrato con una serie di eventi, quattro dei quali voluti e organizzati da Natura Sicula, che si concluderanno nell’ottobre 2024.

È nella “natura” dell’associazione ricreare momenti di incontro e confronto, ogni anno si contano circa 120 eventi aperti a tutti in cui «accogliamo anche chi non fa parte dell’associazione o chi è ancora ostile alle tematiche ambientali», tiene a sottolineare Fabio. Dalle escursioni accessibili a tutti, che si concludono anche con degustazioni finali, agli eventi-incontro che parlano di libri, della flora siciliana, della storia delle antiche miniere di zolfo e molto altro, per coinvolgere più persone a tutto campo.

Ogni anno Natura Sicula organizza circa 120 eventi aperti a tutti

Associazione naturalistica e culturale che si interessa di archeologia, botanica, geologia, etnografia. «Quando ci siamo staccati dalla prima associazione, 150 soci hanno deciso di seguirci. Oggi siamo più del doppio. Con queste attività riusciamo a sensibilizzare un pubblico più adultomentre con le attività nelle scuole ci rivolgiamo alle nuove generazioni”, conclude Fabio.

L’esempio di Vendicari è la dimostrazione dei molteplici benefici, in termini di conservazione del patrimonio naturale e di sviluppo economico, che una maggiore consapevolezza e un maggiore rispetto per l’ambiente, nonché una buona gestione del territorio, possono generare. In passato erano pochi a comprenderne il valore, oggi sono sempre di più coloro che preferiscono il bene comune e il rispetto della bellezza agli interessi personali, consapevoli della possibilità di generare benessere diffuso.

 
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