Marsala. Pirandello 3 – Viaggio pirandelliano in tre atti con Corrado Tedeschi e Vito Scarpitta – .

“Pirandello 3 – Viaggio Pirandello in tre atti”. Questo il titolo della serata finale

della XVI rassegna teatrale “Lo Stagnone – scene di uno spettacolo” – organizzata dalla compagnia teatrale “Sipario” presieduta da Vito Scarpitta, con il patrocinio e la partecipazione del Comune di Marsala.

Sabato 4 maggio alle 21.30 sul palco del teatro Impero prenderanno vita le vicende narrate nelle opere: “La Morsa”, “La patente” e “L’uomo dal fiore in bocca” con un interprete d’eccezione: Corrado Tedeschi che sarà protagonista insieme a Vito Scarpitta. Sul palco anche: Giuseppe Todaro, Davide Maltese, Francesco Di Bernardo, Enza Giacalone, Serena Tumbarello e Max Vacante.

“La Morsa – spiega il regista Vito Scarpitta – tratta del classico triangolo moglie, amante e marito. Protagonista della storia d’amore è Giulia, donna sincera e appassionata, che si ritrova all’epilogo della sua relazione adultera con l’amante Antonio. Andrea, il marito più anziano, ha scoperto i due amanti e vuole vendicarsi di entrambi stringendo Giulia in una morsa di accuse. Inizia con Giulia un dialogo serrato e sempre più incalzante. Andrea inizialmente finge di non sapere tutto, ma con un gioco di allusioni e mezze parole, all’improvviso, nonostante anche lui in fondo fosse colpevole di averla trascurata, le sputa in faccia tutta la verità e fa pressioni violente sulla moglie che, sopraffatta e stupita, non riesce a difendersi dalle accuse del marito.

A Giulia manca anche l’appoggio del suo amante Antonio che vigliaccamente la abbandona e rimane sola di fronte al desiderio di vendetta di Andrea, che la caccia di casa, vietandole di vedere i suoi figli per l’ultima volta. Quando Giulia, che pure dice di continuare ad amarlo, minaccia disperatamente di uccidersi, lui, con sua indifferenza, la incita a farlo. Un’opera che coinvolge e trasporta gli spettatori con la forza narrativa di Luigi Pirandello.

Ne “La Patente” – continua Scarpitta – “i protagonisti della vicenda tragicomica sono: Rosario Chiarchiaro, impiegato del banco dei pegni, che secondo le voci popolari è un Jettator che si ritrova, suo malgrado, escluso dalla società, e giudice D’ Andrea che non crede affatto alla Jettatura, ma si ritrova, da uomo razionale, a dover tenere presente che Chiarchiaro ha perso anche il lavoro a causa delle malelingue, non può sposare le sue figlie perché, infatti, le figlie del Jettatore e che a causa di questa reputazione l’intera famiglia è a rischio. Denuncia due giovani (il figlio del sindaco e l’assessore Fazio) che al suo passaggio avrebbero compiuto il tipico gesto anti-Jella, quello delle corna nella sua direzione, per allontanare la sfortuna. La situazione è davvero assurda e peggiora ulteriormente quando Chiarchiaro, convocato in tribunale per dare la sua versione dei fatti, si presenta vestito da Jettatore e chiede con forza un processo, chiedendo a gran voce la patente ufficiale di Jettatore con tanto di tassa per farla sua. professione, Chiarchiaro spiega che se il mondo gli ha imposto una maschera, suo malgrado, lui è capace di accettarla e farla propria e arrivare fino in fondo per trarne il giusto guadagno economico. Il giudice D’Andrea, stupito e sconcertato, non può che essere d’accordo: Chiarchiaro sarà per tutti un impiegato comunale sfortunato e tragicomico, anche salariato, purché non faccia del male al resto dei cittadini.

Conclude infine l’organizzatore dell’evento: “Ne L’uomo dal fiore in bocca, il cui protagonista è Corrado Tedeschi, viene evidenziato come l’uomo cerchi di affrontare la morte. Evidenzia come la morte sia predominante, riesce a cambiare qualsiasi cosa, anche la personale visione del mondo. Di fronte alla morte, anche le piccole cose cominciano ad avere un’importanza immensa. In una piccola stazione ferroviaria, di notte – racconta Scarpitta -, due uomini aspettano il treno in un bar, parlando di argomenti comuni, quasi quotidiani, come il ritardo a causa del quale si è perso il treno, o gli acquisti fatti fare alle rispettive mogli o anche l’eleganza che avevano gli impiegati nell’impacchettare i doni, ma uno di questi ha “addosso” la morte che lo rode e prende le sembianze di una donna che appare come un’ombra al condannato. È la moglie borghese dell’uomo dal fiore in bocca, a cui resta poco tempo da vivere. Il suo medico gli diagnosticò un epitelioma, nascosto sotto il labbro come un “bel tubero viola” e fatale.

Per informazioni, prenotazioni e prevendite potete chiamare i numeri 320.8011864 – 338.2615790 oppure contattare la Pro Loco in via XI Maggio oppure presso I Viaggi dello Stagnone, in via Dei Mille n. 45.tel. 0923.956105 oppure anche online su https://www.liveticket.it/compagniateatralesipario

 
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