Esiste davvero un ananas americano in un antico mosaico romano? – .

Succede che, guardando le opere d’arte del passato, si aprono nuove finestre sulla storia e dobbiamo addirittura andare a riscriverla. Potrebbe essere il caso di mosaico romano pavimento in cui a ananas? Infatti, la presunta frutta posta in un grande cesto di frutta, accanto a uva, melograni, fichi e mele, che si trova sul pavimento del secondo piano della Museo di Palazzo Massimo alle Terme di Roma Sembra proprio un ananas. Ma questi frutti non sono arrivati ​​in Occidente da Americhe dopo i viaggi di Cristoforo Colombo nel 1492?

La pianta dell’ananas, infatti, della famiglia delle Bromeliaceae, arrivò in Europa solo dopo le prime conquiste europee oltreoceano alla fine del XV secolo e deve il suo nome alla denominazione xanananas nella lingua indigena guaraní. Dopo il ritorno delle prime spedizioni europee in America è infatti comune vedere rappresentazioni di questo frutto, soprattutto in contesti nobiliari e reali, visto il pregio e l’esotismo della pianta. Fa parte di un processo chiamato scambio colombiano.

La natura morta del mosaico romano, invece, risale alinizi del I secolo d.C e anche nell’a affrescare dentro il Casa dell’Efebo A Pompei c’è qualcosa di simile a a ananas incluso tra offerte votive. Com’è possibile che gli artigiani di allora sapessero che aspetto aveva questo frutto tropicale? Gli antichi romani erano già arrivati ​​in America prima di Colombo?

Non è impossibile, ma è molto improbabile. La risposta dovrebbe essere molto più semplice. Nel libro Storia naturale di Pompei dello studioso americano Wilhelmina Feemster Yashemsk si contesta che quello rinvenuto sia un ananas: il paragone del presunto frutto con l’ananas, avanzato nel 1950 dal botanico Domenico Casella, è qui smentito da altri botanici che identificavano l’oggetto come un cono del pino marittimo, originario del Mediterraneo. La somiglianza tra ananas e pigne è ricordata anche nel nome inglese della pianta, ananascioè letteralmente pigna di mela-pino.

Per quanto riguarda il ciuffo di foglie, sarebbe una licenza poetica (forse aghi di pino) per enfatizzare in modo ornamentale le caratteristiche dell’oggetto.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Stefano Perrotta in concerto per il festival organistico di Campobasso – .
NEXT Un piccolo comune in provincia di Latina incassa più multe stradali del capoluogo – .