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La lotta dei coltivatori di bergamotto di Reggio Calabria per il riconoscimento dell’IGP: una lotta determinata contro l’inerzia burocratica e l’indifferenza istituzionale

La polemica sull’approvazione ministeriale dell’IGP Bergamotto di Reggio Calabria continua ad infiammare gli animi dei coltivatori di bergamotto della regione. Dopo le precedenti assemblee di Roghudi e Locri e il recente sit-in in Consiglio regionale, il prossimo appuntamento è fissato a Brancaleone, presso la Biblioteca comunale, Sabato 4 maggio alle 17:30.

Il Comitato dei coltivatori di bergamotto reggini, insieme a diverse associazioni come Copagri Calabria, Liberi Agricoltori-ANPA, Conflavoro Agricoltura, Nuova Unci Calabria, e altre sigle, convoca gli agricoltori a sostegno della “Comitato promotore dell’IGP Bergamotto di Reggio Calabria“, presieduto da Rosario Previtera. Questo comitato conta oltre 500 soci che gestiscono più di 800 ettari di bergamotti nell’area dedicata.

Giuseppe Falcone, rappresentante del comitato dei coltivatori di bergamotto reggiano, ha dichiarato: “Stiamo distribuendo e diffondendo il disciplinare IGP, ascoltando le opinioni degli agricoltori ed evidenziando le criticità del processo DOP attraverso la documentazione ufficiale disponibile. È evidente che questa strada è irrealizzabile, in mancanza di supporto documentale e burocratico, e considerato che il Ministero non ha mai avviato l’iter istruttorio. Siamo sempre più convinti che questa polemica sia stata orchestrata per preservare interessi consolidati a danno dei coltivatori e della filiera del bergamotto.”

Falcone ha anche annunciato che, se lo stallo persisterà, è prevista una grande manifestazione alla Cittadella dopo l’assemblea pubblica.

Ad alimentare le proteste dei coltivatori di bergamotto è l’insoddisfazione nei confronti delle istituzioni regionali, accusate di non agire a favore della filiera produttiva del bergamotto per fini elettorali o per presunti equilibri politici legati alle prossime elezioni europee. Auspichiamo quindi un pentimento da parte del governatore Occhiuto e dell’assessore Gallo, affinché la situazione si risolva e l’IGP possa essere approvata.

La mancata approvazione dell’IGP ha causato notevoli danni agli agricoltori, anche a causa di un contenzioso generato dal Consorzio Essenza DOP”.Consorzio di tutela del bergamotto“, a cura della Camera di Commercio e di due associazioni di categoria. Questi attori sembrano non aver mai valutato il Regolamento, ignorandone le gravi lacune e le criticità che lo rendono inaccettabile da parte del Ministero.

In questo contesto emerge la delusione per l’inerzia delle istituzioni nel tutelare gli interessi degli agricoltori. “Farebbero meglio ad ammettere i propri errori piuttosto che a perpetuarli”, sottolinea Falcone. “Gli agricoltori se ne sono accorti e faremo in modo che la verità venga fuori“.

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