«Cambia male le regole e copia la modulistica piemontese» La Nuova Sardegna – .

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Oristanese L’Asl cambia le regole per la fornitura di pannolini e altri ausili per le persone incontinenti e, non solo copia il modello utilizzato in Piemonte, ma soprattutto scatena la protesta dei medici di base iscritti alla Fimmg. Si tratta di una comunicazione del segretario provinciale del sindacato, Peppino Canù, per chiarire i contorni della vicenda, iniziata «Senza alcun incontro preliminare sulle problematiche relative alla prescrizione e alla comunicazione delle nuove modalità prescrittive dei dispositivi. Tali modalità, sorprendentemente e totalmente diverse da quelle previste dalla Regione e pubblicate sul sito Sardegnasalute, prevedono la compilazione di un modulo approvato dalla Regione Piemonte e non dalla Regione Sardegna ed evidentemente copiato acriticamente e che riporta in calce la dicitura: “Per la diagnosi e la cura dell’incontinenza urinaria è possibile fare riferimento alla Rete Piemontese dei Centri. L’elenco completo è reperibile sul sito della Regione Piemonte all’indirizzo: http://www.regione.piemonte.it/sanita/program_sanita/incontinenza/dwd/level1.pdf».

Si tratta di un inciampo che provoca ilarità, la rabbia è invece frutto delle nuove disposizioni «con le quali si chiede al medico di base di fare una valutazione preliminare non solo sulla quantità, ma anche sul tipo di incontinenza e una valutazione della ritenzione che può avvenire solo attraverso un’indagine ecografica; il tutto registrato su un modulo con ventisei diverse opzioni.

A preoccupare, però, non è tanto questa parte della richiesta, quanto quanto segue e che Peppino Canu sintetizza: «Sarebbe comprensibile che nella seconda parte del modulo non venisse richiesta una valutazione per individuare e “definire le corrispondente massimale di aiuti erogabili dal servizio”. sanitaria regionale” che comporta, da parte del medico, un’indicazione sulla modularità della prescrizione e un ulteriore calcolo sul numero di dispositivi necessari da collocare in relazione al costo della fornitura, variabile e a sua volta legato al tipo di panni necessari. Inoltre, le “Cambiamenti quantitativi e qualitativi nella fornitura di assorbenti, che prevedono un incremento del valore economico della fornitura, richiedono un nuovo piano terapeutico con una diagnosi dettagliata che certifichi l’aggravamento o la variazione della patologia”.

Per il sindacato «Non rasenta il delirio, ma ti arriva fino al collo. In un periodo in cui il peso burocratico è diventato insostenibile e costituisce causa non secondaria della disfunzionalità della medicina generale; in un periodo in cui mancano i medici di base, una richiesta come quella appena notificata sembra pensata per incentivare questi aspetti critici della medicina generale: aumento degli oneri burocratici, fuga di chi può e allontanamento di chi potrebbe entrare in un accordo”.

A questo punto la Fimmg trae le proprie conclusioni: «In un’ottica di riduzione degli oneri burocratici, tanto sbandierati dai media, questa ulteriore procedura costituisce l’ennesimo ostacolo inutile, insostenibile e perverso per rallentare e distrarre ancora di più i medici dall’attività clinica sui pazienti e di creare ulteriore disagio a chi ha bisogno degli aiuti”. Vorrebbe quindi che restasse in vigore la procedura precedente sia per le prescrizioni che per la compilazione del questionario che dovrebbe essere “sotto la responsabilità del paziente o di chi lo assiste”, in modo che il medico di base “valuti e riporti solo il grado di gravità della malattia”. incontinenza”. Vi sono poi un’altra serie di aspetti tecnici che vengono indicati per il piano terapeutico e i suoi rinnovamenti insieme alle soluzioni per evitare di trovarsi di fronte «a un notevole aumento delle richieste di consulenze specialistiche (urologiche, ecografiche, urodinamiche), senza un reale beneficio per la pazienti assistiti, e con un aumento delle già infinite liste di attesa”.

In sintesi, la Fimmg di Oristano chiede che le nuove modalità prescrittive vengano tempestivamente ritirate e vengano ripristinate quelle previste dalla Regione. «L’affermazione del direttore dell’ASL: “Ci auguriamo che i disagi registrati in passato vengano finalmente superati” trova la Fimmg pienamente d’accordo ma che, da quanto riferiscono i cittadini, i disagi ampiamente lamentati sono il risultato della mancanza di continuità nel servizio e nella scarsa qualità dei dispositivi, non certo dalla valutazione dell’incontinenza da parte del medico”, conclude Peppino Canu.

 
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