Gli occhi e la luce di Padre Pio da Pietrelcina nella scultura di Nunzio Quarto – .

Gli occhi e la luce di Padre Pio da Pietrelcina nella scultura di Nunzio Quarto – .
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Oggi 2 maggio 2024, ricordiamo San Pio da Pietrelcina, a venticinque anni dalla sua Beatificazione con una nota di Giuseppe Lagrasta in omaggio alla Medaglia di Bronzo curata dall’artista Nunzio Quarto.

Gli occhi e la luce di Padre Pio da Pietrelcina, nella scultura di Nunzio Quarto, Padre Pio Santo1966

di Giuseppe Lagrasta

«L’opera di Nunzio Quarto, Padre Pio Santo, una bellissima scultura in bronzo a forma di medaglia rappresentante il volto di Padre Pio da Pietrelcina, descrive un rapporto intimo che l’artista instaurò durante i suoi colloqui con San Pio a San Giovanni Rotando. Il volto, di armonia, profondità e luce irradiato dallo sguardo del Santo descrive l’intensità del colloquio, della parola, che attraversa il colloquio spirituale, segna e approfondisce i sentimenti legati alla memoria esistenziale dell’artista. E chi osserva l’opera riceve dallo sguardo profondo del Santo, una calma, una luminosità che proviene dall’interiorità di San Pio, stabilendo così l’intima ricezione di infinite emozioni, sperimentando sentimenti dalla forte carica spirituale.

Ascoltiamo così le parole del cuore, quelle parole che ognuno si racconta, un alfabeto spirituale segreto che ogni credente illumina con la propria luce e la propria umanità dialogica. E lo sguardo di San Pio è uno sguardo dialogico, onnipresente, che scava e scava dentro di te, che ti rende umile e silenzioso nel leggere le immagini del cuore, quel cuore che tante volte è smarrito, smarrito e sgomento ma che si ritrova la luce di quel volto.

Siamo fatti di luce spirituale, vuole comunicarci l’artista Nunzio Quarto con la sua opera: siamo fatti di ombre e di tenebre, il Santo ci comunica e ci ricorda: siamo fatti di silenzio, di indifferenza e di nulla: ma in questa ricerca, in questa navigazione visiva della vita quotidiana, la luce che si irradia dallo sguardo di San Pio ci ricorda che non siamo soli, che siamo viandanti smarriti, abbiamo una bussola spirituale che governa la nostra esistenza, i nostri gesti quotidiani, il nostro sentimento di difficoltà, tra le ore e i giorni della vita.

E le linee di parole con cui cerchiamo di raccontare l’umanità e la spiritualità di San Pio che emana dall’opera Padre Pio Santo di Nunzio Quarto, sono gocce di carne, di cuore, di sofferenza, respiro e tempo della memoria, figure e corpi, spazi interiori e vocali e frammenti di vocali che tentano di trasformarsi in preghiera. I versi di parole che animano il cuore di chi osserva l’opera di Quarto sono gocce di luce, stelle che illuminano la grammatica dell’umano e lo scavano nel profondo, annidandosi nel nido dei suoi pensieri, rendendolo motivato a lottare, ad avere coraggio. , per persistere contro le avversità della vita.

È un alfabeto spirituale, mistico, quello che si sprigiona dallo sguardo di San Pio, un alfabeto universale che rende riflessivi, meditativi e coinvolgenti verso un mondo, verso il mondo, quello attuale che ha fatto dell’indifferenza al dolore e alla morte un esercizio di difesa verso sopravvivere. L’indifferenza ferisce, crea disagio e distrugge l’ultima forza che alberga nel cuore dei disperati. Ma la dolcezza delle parole curate spiritualmente ti fa sopravvivere al dolore della vita quotidiana.

Osservando il lavoro di Quarto, Padre Pio Santo, vediamo che il dialogo che si instaura è costituito da uno sguardo uno per uno, uno sguardo profondo, diretto, che scava nelle radici profonde del viaggiatore; così il viaggiatore inquieto si ritrova a leggere e ad ascoltare la voce interiore di San Pio, vedendo il vasto orizzonte di fedeltà, sincerità e una felicità tutta interiore, che non ha parole per descriverla, tanto è catartico.

Così, Nunzio Quarto con la sua testimonianza artistica ha aperto gli orizzonti segreti di quello sguardo profondo di San Pio, formulando un alfabeto della parola che scava, che entra nel fuoco vivo dei credenti, che apre orizzonti di senso che conducono alla scoperta dell’altro, nella sua vera alterità e nella sua profonda condizione umana. Una storia ma con l’aiuto e la presenza mistica della santità, di San Pio.

E l’opera di Nunzio Quarto esprime, in modo artistico e creativo, gli elementi che costituiscono la condizione perduta dell’umanità, dando così voce alle parole della spiritualità, ai segni interiori che solo un santo può spiegare con il suo sguardo. E da questo lavoro Padre Pio Santo da Quarto cogliamo il senso intimo di un’umanità che cerca e si cerca, che dialoga con difficoltà ma vorrebbe essere ascoltata, con attenzione e meditazione: San Pio ha attuato il senso vivo del dialogo e dell’ascolto, aiutando e sostenendo, indicando e incoraggiante, mostrando il suo dolore ai suoi inquieti viandanti, ma ha donato loro i modi di sentire dentro, la gioia nel pregare, la pace nel vivere intensamente il significato della parola ma anche il senso del cambiamento che il tempo decide e con cui incide destini umani.

L’arte come preghiera e la preghiera come arte compongono questa scultura Padre Pio Santo di Nunzio Quarto, un arcobaleno di colori umani e dialogici, colori di anime perdute e ritrovate, di anime malate e curate e guarite nella loro condizione spirituale.

E in questa dimensione di forza e di coraggio verso la vita troviamo il gesto, l’atto artistico di Nunzio, quando racconta se stesso e quando racconta la preghiera del Santo, come rapporto con la luce della divinità e l’intensità della la sua faccia. Nel testo della Beatificazione di Padre Pio, il 2 maggio 1999, Giovanni Paolo II affermava: “Vorrei concludere con le parole del Vangelo di questa Messa: “Non sia turbato il tuo cuore. Abbi fede in Dio“. A questa esortazione di Cristo fa eco il consiglio che il nuovo Beato era solito ripetere: “…abbandonatevi pienamente nel cuore divino di Gesù, come un bambino nelle braccia di sua madre”.

 
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