Prova su strada, Aprilia Rsv4 1100 Factory Speed ​​Bianca – .

Aprilia e l’arte di piegare!!

Aprilia Rsv4 1100 Factory 2023 Speed ​​Bianca

Avendo avuto il modello precedente, ovvero la 2020, per 24.000 km, sono rimasto stupito, o meglio forse per meglio dire incantato, dalla sua ciclistica che, abbinata ad un motore straordinariamente potente dotato di un posteriore estremamente muscoloso, è riuscita a dare completezza ad un modello veicolo dotato di un perfetto equilibrio nella gestione della guida, distribuendo letteralmente coppia e cavalli a terra con assoluta facilità mantenendo sempre un’efficacia ciclistica senza eguali.

Ma veniamo a questa nuova versione, nonostante Aprilia abbia dichiarato che la moto è rimasta la stessa salvo la variazione di alcune quote ciclistiche, un nuovo forcellone che la renderebbe più piantata e stabile, un aumento di cilindrata da 1077 a 1099 cc ottenuto da un corsa leggermente maggiorata, coppia e cavalli rimangono invariati, ma la moto, a detta di molti tester, sembra aver perso la sua storica agilità, risultando appesantita nei cambi di direzione.

Così, mentre andavo a ritirare la moto per il giro di prova, mi sono chiesto come fosse possibile che Aprilia avesse fatto qualcosa che potesse compromettere un consolidato e ormai perfetto connubio tra telaio e motore. Appena salgo in sella noto che la seduta è più comoda, le gambe sono meno caricate all’indietro e quindi le ginocchia sono più vicine al manubrio, le pedane sono più basse, il che porta ad una postura complessivamente più eretta e ad un minor carico l’anteriore con la sensazione di essere più dentro la moto e non sopra come nelle versioni precedenti, insomma un assetto posturale un po’ meno racing ma sicuramente più confortevole su strada.

Appena parto mi ritrovo ad affrontare il caotico ed intenso traffico cittadino di Roma, la moto mi sembra sempre la stessa, il rumore è lo stesso, ma appena inizio a dare un po’ di gas per sorpassare alcune auto mi percepisco un netto cambio di carattere del motore che dopo i 4500 mi spinge con un’irruenza insolita, nonostante dosi lentamente il gas per ovvi motivi spazio-temporali, ma a questo ci arriveremo dopo!!

Nel cercare di evitare il traffico percepisco infatti un maggior rigore ciclistico che lo rende meno nervoso del precedente, e ovviamente meno veloce nel rispondere ai comandi che gli vengono impartiti, insomma sembrerebbe nel complesso meno reattivo ma con una propensione all’imperturbabilità che ti rende sempre composto anche nelle manovre più decise. Non capisco se sia un bene o un male, ma effettivamente qualcosa è cambiato rispetto a prima.

Muoio dalla curiosità e dalla voglia di vedere se si tratta della genesi di una nuova creatura con tratti distintivi totalmente nuovi, anche se oggettivamente mi resta difficile da comprendere, vista l’efficacia, la perfezione e la bellezza di guida di cui erano capaci i modelli di offerta. quelli precedenti. Allora mi affretto ad uscire dal traffico per raggiungere i miei consueti percorsi pensati per i test drive. Finalmente mi stacco dal caos cittadino e arrivo al grande tornante del cavalcavia che mi porta sulla Salaria fuori dal traffico urbano, ovviamente conosco ogni centimetro di asfalto di detto tornante, tanto che quando passo anche le pietre di solito mi salutano.

Sentendomi sicuro mentre procedo, apro una parentesi, purtroppo l’errore che molto spesso si commette quando si guidano veicoli di calibro così esuberante è proprio l’inconsapevolezza delle velocità che si raggiungono nello spazio di un semplice battito di ciglia, o per distrazione e/o per sottovalutazione ed è proprio quello che mi è successo!! Fisso l’ingresso e parto!!!

Cambia improvvisamente carattere, prende vita e comincia a trasmettere sensazioni, quelle sensazioni che solo Aprilia sa dare, è il feeling, la comunicazione, il risultato di quella straordinaria prerogativa che ti permette di connetterti ad essa e sentirla nei più piccoli dettagli , capace di creare un rapporto vero e viscerale tra moto e pilota come nessun altro!!!! Guadagnando un po’ di velocità, l’apparenza di pesantezza svanisce, dando vita ad un dinamismo armonico che lo rende sinuoso e composto, la stabilità e la sicurezza che trasmette nell’impostazione e nella discesa in piega sono un riferimento e la velocità di discesa stupisce rimanendo sempre perfettamente controllato e gestibile dal pilota.

Le sensazioni che trasmette, frutto di un’armoniosa armonia tra telaio e vano motore, sono da pelle d’oca, nel pieno rispetto della tradizione Aprilia!! Ma cosa dico!! Forse esagero… no, è la verità!! Ho impressa nella mente quella prima curva che ha dato inizio alle danze, fino a quel momento era sopita e di difficile comprensione nel carattere, ovviamente questo era dovuto alle circostanze di guida del traffico cittadino.

Dato che è una curva abbastanza larga, nell’impostarla aumento la velocità e comincio a scendere, quello che sorprende è il modo in cui lei ti asseconda e fa quello che le chiedi, non me ne rendo conto ma entro velocemente, si abbassa e inizia sinuosamente una discesa uniforme e rapida caratterizzata da quell’ormai noto eccezionale settore ciclistico che si conferma ancora una volta.

La percezione netta di quello che succede tra ruota e asfalto è millimetrica e stupefacente, scendo e scendo ancora, sono veloce, troppo veloce, è una grande curva a destra con ingresso largo ma che poi si chiude. La linea centrale si avvicina e ho bisogno di chiudere di più, in quel momento capisco di essere entrato molto più forte di quanto immaginassi, rimproverandomi per l’errore, ma ormai era troppo tardi. O freno raddrizzando un po’, prendendo i rischi che ne derivano, oppure riprendo la traiettoria alla velocità con cui sono entrato, quindi… il secondo posto è buono.

Forzo l’angolo di inclinazione sperando anche nella capacità di questo mezzo di chiudere la traiettoria. La risposta è stata sorprendente, continuando a scendere senza strappi e senza bisogno di forzare il movimento con il corpo, poiché l’angolo aumentava l’avantreno con grande naturalezza e senza sforzo correva perfettamente, stringendo e chiudendo la traiettoria attraverso il messaggio visivo di i miei occhi come se nulla fosse successo, trasmettendo un senso di controllo e sicurezza senza precedenti ed una stabilità che mi ha lasciato letteralmente stupito!!!

Mi sono detto:”Ecco un altro miracolo di Aprilia!!” Mi sono ritrovato fuori curva con una naturalezza e una facilità disarmanti, il senso di sicurezza e facilità di guida, direi quasi telepatico, che trasmette questo veicolo è tale che già in poche curve ti dà una confidenza immensa. Perché se è vero che la bici può sembrare più lenta e meno reattiva nei rapidi cambi di direzione a basse velocità, è anche vero che la stabilità e il rigore che acquisisce sono fuori dal comune, permettendoti di guidare davvero al top anche in situazioni estreme. angoli in maniera inconsapevole e senza alcuno sforzo, insomma sembrerebbe che i limiti di questo mezzo abbiano spostato l’asticella ancora più in avanti!!

Ma la domanda che resta ancora irrisolta è: perché questa metamorfosi del personaggio?? L’ho scoperto percorrendo il primo tratto veloce di misto della Salaria, dopo aver sorriso sotto il casco affrontando alcuni brevi tratti, la strada si apriva con una bella serie di curve a medio e ampio raggio, ricordate quindi il mio accenno al irruenza del nuovo motore??

Ebbene, con l’obiettivo di iniziare un bel passo di danza, questa volta a ritmo allegro-andante, ho pensato incautamente di girare la manopola del gas senza troppe esitazioni, dando sfogo all’apertura degli esuberanti corpi farfallati che alimentano il nuovo bombardone di Noale, che ha scatenato una tempesta di cavalli accompagnati da un paio di pale che mi hanno letteralmente fatto a pezzi come una marionetta sconnessa!!

Qui sta la grande differenza rispetto ai modelli precedenti e la risposta alla domanda del perché un telaio così stabile e rigoroso, semplice……………perché nelle mani di un principiante o di una persona sconosciuta un motore estremamente potente di questo calibro sarebbe assolutamente pericoloso e poco gestibile su un veicolo reattivo e privo di un’adeguata stabilità in grado di gestire le spropositate prestazioni sprigionate in termini di potenza e coppia.

Ebbene sì, il motore qui è davvero molta più roba, anche se Aprilia dichiara gli stessi dati di coppia e potenza rispetto al 2020, almeno a livello sensoriale qui siamo su un altro pianeta. Se guidato dolcemente senza forzare l’acceleratore, è facile, docile e molto maneggevole, tanto che è molto piacevole trotterellare a spasso, grazie anche ad una postura che lo rende più comodo nell’utilizzo su strada.

Ma se volete adottare uno stile di guida sportivo, ve lo dico spassionatamente, prestate molta attenzione, perché poi la situazione cambia radicalmente, l’erogazione di potenza sopra i 5000 giri diventa improvvisa e massiccia, passatemi questo termine, per far capire che girando la manopola senza fretta l’accelerazione è devastante, la strada è inghiottita e le velocità raggiungibili in pochi istanti sono impressionanti. I rettilinei sono letteralmente polverizzati come in un videogioco e su strada diventa davvero difficile da gestire.

Nel percorrere tratti medio misti, percorsi da me in allegria, non sono mai riuscito a mettere la terza marcia, il motore è davvero sopra le righe e a certi livelli richiede molto impegno ed esperienza, anche perché quando entri in una situazione dinamica modalità di guida ad ogni comando impartito risponde con velocità e precisione millimetrica e viste le velocità a cui si viaggia un errore diventerebbe difficile da gestire!!!

Anche le chiusure più estreme alle alte velocità avvengono sempre con precisione e senza mai sconvolgersi, la moto rimane piantata a terra e anche ad angolazioni molto elevate, sicurezza e manovrabilità sono ad altissimi livelli. Nella guida fluida, invece, diventa molto piacevole, offrendo morbidezza e rotondità dovute ad un super motore che permette di percorrere traiettorie con estrema facilità anche con marce decisamente alte. Insomma un veicolo che merita l’appellativo di “mano di ferro e guanto di velluto!!”

Non ho menzionato l’impianto frenante, l’elettronica e le sospensioni perché mi sembrava superfluo, ovviamente siamo allo stato dell’arte assoluto!! Le modalità di guida sono Road e Race, all’interno sono presenti 6 mappe, 3 Road e 3 Race, di cui 3 completamente personalizzabili. La mappatura motore più aggressiva è la A1, l’ho trovata forse troppo diretta e brusca, meno controllabile soprattutto quando si riprende in mano il gas. Su strada ho preferito utilizzare la A2, più controllata e maneggevole.

Con il nuovo forcellone rovesciato la moto acquista molta stabilità, soprattutto in frenata il posteriore non si scompone e non perde aderenza, cosa che accadeva con la 2020. In sostanza questo nuovo modello rispetto ai precedenti cambia nella dinamica e nella guida comportamento dovuto all’enorme esuberanza di un motore estremamente potente.

Ma la genetica Aprilia e il suo inconfondibile imprinting restano assolutamente impressi, inalterati e ben riconoscibili nei suoi tratti distintivi apprezzabili in questo modello anche in termini di bellezza e piacere di guida offerti, ovviamente sempre nell’ipotesi che venga utilizzata la modalità “guanto di velluto” altrimenti si bisogna presentarsi ben preparati fisicamente e con esperienza di guida avanzata al cospetto di un veicolo assolutamente sopra le righe ed impegnativo che possa incutere un certo stupore. Se ne sconsiglia l’uso a principianti e/o persone inesperte.

Ma in conclusione cambia o no rispetto ai modelli precedenti? E se cambia, in cosa differisce? Mi sento di dire che la nuova Aprilia Rsv4 1100 Factory cambia sostanzialmente le peculiarità con cui esprime le sue qualità e potenzialità, quindi a favore della spinta esuberante del nuovo motore si privilegiano stabilità e supporto fuori dal comune che trasmettere sicurezza e rigore ciclistico in ogni contesto di guida. Ovviamente i piff paff alle basse velocità richiedono un maggiore sforzo fisico e anche nel misto stretto la guida richiede più decisione, senza però nulla togliere alla capacità di girare stretto e chiudere qualsiasi traiettoria.

Penso di essere andato avanti abbastanza a lungo

Buona fortuna a tutti i Biker!!!

PS Si precisa che il sottoscritto, a seguito dei continui e ripetuti maltrattamenti subiti dalla suddetta motocicletta durante il giro di prova, si riserva il diritto di richiedere il risarcimento dei danni e traumi subiti!!!

Colpi: 12

 
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