“Il mio obiettivo alle europee è prendere un voto in più di Salvini”. Draghi nell’Ue? “Sta bene con tutto” – .

“Il mio obiettivo alle europee è prendere un voto in più di Salvini”. Draghi nell’Ue? “Sta bene con tutto” – .
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L’obiettivo di Matteo Renzi alle elezioni europee? “Ottieni un voto in più rispetto a Matteo Salvini, simbolo di un’Europa al contrario. Per me il 4,6% dei sondaggi non basta”, dice il leader di Italia Viva, ospite di Metropoliweb talk del gruppo Gedi, commentando anche i recenti sondaggi riguardanti la lista “Stati Uniti d’Europa” nella quale è candidato.

Renzi è in campo. E ribadisce che se eletto andrà al Parlamento europeo. In caso di elezione alle europee, commenta: “rinuncerò al mio incarico a Palazzo Giustiniani. Per me è dura, ma è giusto che vada a Bruxelles e a Strasburgo. Con Emma Bonino e gli altri ci guardavamo e dicevamo: chi fa domanda, poi va”. Con un chiaro riferimento alle candidature di Giorgia Meloni, Antonio Tajani, Elly Schlein E Carlo Calenda. “Ci sono truffatori, ladri di democrazia, che si candidano sapendo che non entreranno nel Parlamento europeo. Abbiamo Tajani che dovrebbe girare il mondo per la diplomazia italiana e sta girando l’Italia per prendere voti. Avete il segretario del Pd che si candida in due collegi elettorali e non avete la forza di dire che è uno scandalo. Siamo di fronte ad una truffa. Diamo questo messaggio all’Europa: del Parlamento ce ne freghiamo, usiamo le elezioni europee per contarci – dice sempre Metropoli – Anche nelle elezioni del 40% non ho fatto il mio nome. Chi mette la croce su “Stati Uniti d’Europa” mette la croce su un progetto e non su un nome”. Ancora: “Interpreto la mia battaglia per l’Europa come un servizio. Come padre sono terrorizzato, preoccupato per la situazione che si sta creando sul pianeta. Siamo nelle mani di una banda di burocrati. Rinuncio al mio posto al Senato e mi costa molto. Ma se la situazione è così grave ci siamo detti che chi corre va davvero in Europa”, ripete. Critica così molti leader dei partiti candidati: “Se ci candidiamo sapendo già che non andremo al Parlamento europeo, mandiamo il messaggio che a noi europei non importa nulla. Ognuno nomina chi vuole. Nominiamo persone che vanno in Europa. Penso che bisogna mandare i politici a Bruxelles” altrimenti “i francesi, i tedeschi e gli altri ci fregheranno sempre e non riusciremo mai a incidere. Se ti candidi e non vai in Europa lo fai per contarti ma l’obiettivo agli Europei non è contarti ma contare. Abbiamo bisogno della politica, non degli influencer. Quindi è una truffa”. Candidato Meloni? «Credo che candidarsi sia un segnale di sfiducia nei confronti del proprio gruppo dirigente», risponde Renzi. E assicura che rispetterà “pedissequamente il codice etico del Parlamento europeo. Non ho mai fatto lobbying, ho sempre dichiarato in maniera che tutto è trasparente e tutto viene fatto alla luce del sole”.

Quel 40,8% ottenuto dal Pd alle europee del 2014, per Renzi, è stata «una delle pagine più belle del Pd, che lì quel risultato non l’ha mai vista, e invece è stata la cifra più alta per un partito politico dopo la Democrazia Cristiana”.

Renzi si concentra su Mario Draghi alla guida della Commissione europea: “All’ex premier sta bene tutto. Se dopo le elezioni al Partito popolare verrà assegnata la Commissione e a Renew il Consiglio, allora lo proporrò per il Consiglio. Visto che nel 2021 abbiamo mandato a casa Conte per portare Draghi, facendo arrabbiare tanti ma, secondo me, abbiamo fatto bene – capolavoro tattico che scrivo volentieri nel mio curriculum – il mio sogno sarebbe mandare a casa gente come Ursula Von Der Leyenil che è ideologico, e coinvolgere uno come Mario Draghi”, precisa il leader di Iv.

 
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