Reggio Emilia, denunciato Lab Aq16 per occupazione degli ambulatori ex Gazzetta di Reggio – .

Reggio Emilia, denunciato Lab Aq16 per occupazione degli ambulatori ex Gazzetta di Reggio – .
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Reggio Emilia. Dalla mattina del primo maggio gli ex policlinici di via Monte San Michele 8 sono occupati dagli attivisti di Lab Aq16. La mobilitazione prese il nome di “Sold Out!” e prevede alcuni eventi aperti al pubblico: oggi, alle 18,30, si terrà un’assemblea sul diritto alla città e all’abitare. Alle 20 è previsto il dialogo con il collettivo Cheap e la presentazione del libro: “Disobbedire con generosità”.

«Uno spazio pubblico, abbandonato e messo all’asta sul mercato, riprende vita e viene restituito alla città – spiegano gli attivisti di Lab Aq16 -. Di fronte alle incessanti svendite di beni pubblici a vantaggio della speculazione immobiliare, abbiamo deciso di dare una svolta, prendendo in mano il martello dell’asta, per dettare i termini di come gli spazi possono e devono essere adattati a vivere un inclusivo e sostenibile”.

Si tratta di un’occupazione temporanea, senza una scadenza precisa e potrebbe durare fino alla prossima settimana, quando si terrà l’asta. «A Reggio Emilia – continuano gli attivisti – mentre la retorica della rigenerazione urbana attira privati ​​e investitori, sono aumentate l’insicurezza abitativa e l’esclusione sociale».

I dirigenti del Sic!, Sinistra sostengono l’occupazione Comune per Massari sindaco, Federica Zambelli e Cosimo Pederzoli: «Un 1° maggio bagnato dalla pioggia, ma animato da alcuni attivisti per il diritto alla città che simbolicamente hanno restituito alla comunità un luogo del centro storico a cui tanti reggiani sono storicamente legati, gli ex policlinici dell’ASL di via Monte San Michele 8. In un’epoca storica in cui tanti immobili pubblici vengono svenduti, questo gesto vuole dimostrare che i bisogni primari della popolazione: case di emergenza, luoghi di sanità pubblica, ambulatori, spazi per le esigenze di aggregazione degli studenti e dei giovani possono diventare realtà valorizzando l’esistente. Una riflessione aperta dai nostri giovani, sulla giornata di noi lavoratori, che intendiamo incorporare e portare nel dibattito della campagna elettorale per le amministrative di giugno – aggiungono i due candidati -. Questo edificio deve essere preso in carico dall’amministrazione comunale e trasformato in un luogo comunitario con spazi dedicati all’abitare, vera emergenza dei nostri tempi”.

Nell’occupazione interviene anche la direzione dell’AUSL Irccs, proprietaria dell’immobile: l’AUSL ha presentato denuncia e ricorda che l’edificio «è stato messo in vendita, tramite asta pubblica, e che il ricavato contribuirà al finanziamento per la realizzazione del padiglione Mire, i cui lavori sono in corso. Il Pru (Programma di Recupero Urbano) del Comune prevede che l’immobile sia destinato a diventare un’area polifunzionale, residenziale, anche convenzionata, di servizi e terziaria. I servizi che erano ospitati in via Monte San Michele sono stati tutti ricollocati in case comunitarie, a servizio dei cittadini. Il loro trasferimento si è reso necessario perché l’edificio di via Monte San Michele necessitava di importanti interventi di manutenzione per garantire adeguati standard di sicurezza ai lavoratori e ai cittadini che lo frequentavano. Si ricorda che le Case della Comunità stanno progressivamente aumentando, oltre alla Casa della Comunità Nord e all’ampliamento di quella Ovest, verranno costruite la Casa della Comunità Est e la Casa della Comunità che saranno ubicate nell’edificio ex Cpa di Viale Risorgimento. Per questi motivi l’azienda, che ha sporto denuncia alle forze dell’ordine per l’occupazione, lancia un appello per l’immediata liberazione dei locali, in quanto al momento non sono in condizioni di sicurezza (tra l’altro privi di acqua ed energia elettrica e quindi completamente inagibili)” . l

 
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