«Per me questa Ancona non va smantellata. Ci sono elementi da cui ripartire” – .

«Per me questa Ancona non va smantellata. Ci sono elementi da cui ripartire” – .
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Ha assistito a tante partite dell’Ancona nel corso del campionato, Fabio Lupo è sempre molto legato ai colori biancorossi. Profondo conoscitore della categoria, ha una lunga esperienza come direttore sportivo in piazze importanti come Torino, Venezia, Spal, Ascoli, Sampdoria, Juve Stabia, Palermo. L’interlocutore giusto per indagare su questa stagione difficile.

Lupo, una salvezza sofferta come quella dell’Ancona ha tante cause.
«Secondo me è una squadra con buoni valori tecnici. Era destinata a un campionato diverso. Di gente come Spagnoli, Gatto o Paolucci in Serie C non ce ne sono tanti. Ma quando le stagioni vanno male diventa difficile invertire la rotta”.


Dopo il taglio di Donadel avreste richiamato un allenatore come Colavitto, anche lui recentemente esonerato?
«Alcune situazioni vanno viste dall’interno. Dipende dai rapporti e dal legame che Colavitto aveva mantenuto con la squadra”.

Micciola ha rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta di Recanati, decisione motivata dal ds con l’obiettivo di dare una scossa alla squadra. Come giudichi la scelta del tuo collega?
«Conosco Micciola, so quanto gli deve essere costato dimettersi ma credo che il suo gesto possa aver colto nel segno. Vista la reazione dell’Ancona nelle ultime partite, credo che a Francesco vada riconosciuto il merito di aver fatto una scelta sofferta ma efficace”.

Secondo la tua esperienza, quale sarebbe stata la giusta posizione in classifica per l’Ancona 2023-24?
«Squadra playoff. In condizioni normali, infatti, batterebbero sicuramente almeno la metà delle altre squadre qualificate. La squadra che ho visto superare il Pescara saprebbe farsi valere”.

Quanto ha influito l’arrivo di Boscaglia nel raggiungimento della salvezza?
«Direi che ha saputo intervenire apportando le giuste correzioni. L’ho visto all’opera a Pescara, una partita preparata e gestita con sagacia tattica. Mi è piaciuto anche il suo comportamento dalla panchina”.

Il club è alla ricerca di un direttore sportivo. Se toccasse a lei pianificare il rilancio dell’Ancona, rivoluzionerebbe l’organico attuale?
«Coerentemente con quanto ho detto sul valore della rosa, partirei da una base tecnica e morale che la squadra ha dimostrato di avere. C’è un nucleo valido di calciatori che dovrà essere opportunamente integrato con nuovi profili”.

Il proprietario Tiong ha detto che intende creare una squadra competitiva per il primo posto.
«Mi permetto di citare un esempio che abbiamo vissuto in prima persona nell’Ancona che vinse la Serie A nel 1992. Castellani e Guerini partirono dal gruppo storico di Gadda, Fontana, Bruniera, procedendo con inserimenti mirati. Per esempio servivano centrocampisti di corsa utili per affiancare Gadda e Pecoraro e io sono arrivato; serviva un difensore centrale arcigno accanto a uno di classe come Bruniera e hanno preso Mazzarano. Non sono arrivati ​​grandi nomi ma tutti elementi funzionali ad un progetto chiaro e ben definito”.

Hai bisogno di un budget elevato per vincere la C?
«Tanti soldi aiutano a vincere, vedi Cesena. Ma è possibile raggiungere l’obiettivo anche con un budget più contenuto, come hanno dimostrato quest’anno sia Juve Stabia che Mantova”.

Come scegliere i giocatori giusti evitando gli errori di questa stagione?
«È fondamentale acquisire calciatori che considerino l’Ancona un punto di arrivo importante, non una stazione intermedia. La storia dell’Ancona e dei suoi tifosi va rispettata”.

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Corriere Adriatico

 
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