Scuola, Unicobas Livorno a Roma per manifestare davanti al Ministero. Come partecipare – Livornopress – .

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3 maggio 2024

Livorno 3 maggio 2024 – Scuola, Unicobas Livorno a Roma per manifestare davanti al Ministero. Come partecipare

Il 9 maggio la scuola sciopera e manifesta davanti al ministero. L’azione è stata promossa da Unicobas,
Scioperano e manifestano anche Cobas, USB e Cobas Sardegna. Lo sciopero, oltre a coprire tante questioni
aperta nelle scuole è specificamente rivolta contro le autonomie differenziate.

Sta infatti per concludersi l’iter del disegno di legge elaborato nel febbraio 2023 dal leghista Calderoli, nonostante
l’operetta di opposizione portata avanti dalle forze politiche di opposizione, va ricordato che questo disegno di legge
affonda le sue radici nella riforma del Titolo V della Costituzione varata oltre vent’anni fa dal governo Amato,
può essere considerato “di centrosinistra”.

Per avviare la macchina, come stabilito già nel 2001, occorre infatti stipulare accordi tra governo e
Regioni che tagliano fuori il Parlamento, a cui restano solo documenti politici non vincolanti, a dispetto di tutta la retorica
costituzionalista di centrosinistra.

L’autonomia differenziata punta alla gestione regionale del 90 per cento della fiscalità generale.

Partendo da una situazione di disuguaglianza finanziaria per la quale non è previsto alcun intervento compensativo, l’
Il nuovo sistema accentuerà il divario già esistente tra le regioni più ricche e quelle più povere su ben 23 temi
soggette a devoluzione, comprese l’istruzione e la sanità, le questioni relative alle prestazioni relative ai diritti civili e sociali, che,
ancor più di quanto già accade, saranno legati alla residenza in un territorio piuttosto che in un altro.

Il trasferimento dei fondi pubblici avverrà infatti con invarianza di bilancio, mantenendo l’asimmetria economica che caratterizza l’economia
territori, così le regioni più ricche potranno drenare maggiori risorse pubbliche e diventare ancora più ricche
le regioni più povere non troveranno più nulla e avranno ancora meno risorse di quelle esistenti.

Nel maldestro tentativo di arginare questo inevitabile rischio, la riforma del Titolo V del 2001 prevedeva di definire i livelli
requisiti essenziali di prestazione, LEP, che dovevano ancora essere garantiti su almeno 15 dei 23 soggetti devoluti.
È un peccato che in 23 anni, dal 2001 a oggi, questi livelli non siano stati nemmeno individuati.

L’attuale disegno di legge Calderoli prevede di individuarli ma non di finanziarli.

Tra i settori che risentiranno maggiormente gli effetti negativi delle autonomie differenziate c’è senza dubbio la scuola. Là
la regionalizzazione, infatti, apre alla revisione dei programmi nazionali e dei contenuti di studio, che potrebbero essere
diversi da regione a regione, con notevoli differenze nella preparazione culturale e nella possibile diversificazione
valenza territoriale dei titoli.

Dal punto di vista sindacale il personale scolastico sarebbe soggetto a differenze retributive tra regioni e
regione e differenze normative dovute all’indebolimento del contratto collettivo nazionale.

Verrebbero quindi aperte le famigerate gabbie salariali, accompagnate anche da gabbie regolamentari.

Queste sono alcune delle ricadute dirette dell’autonomia differenziata sulla scuola. Ma proprio nel settore scolastico

È interessante considerare come alcune “novità” introdotte di recente siano fortemente in sintonia con l’autonomia

differenziati, anzi, sembrano anticiparlo significativamente. Un esempio di ciò è la riforma dei tecnici e dei professionisti, con
la realizzazione della filiera 4+2, contro la cui sperimentazione ci siamo battuti e continueremo a batterci.

Nella nuova direzione della filiera, la revisione dei curricula e la subordinazione dei contenuti di studio alle esigenze del mondo
dell’azienda locale attiva percorsi di studio molto diversi nelle diverse zone d’Italia, rappresentando un chiaro
previsione di autonomia differenziata.

Il processo che abbiamo già visto realizzarsi nella sanità, il settore che ha costituito il punto di partenza, comincia quindi dalla scuola
pioniere. Non bisogna infatti dimenticare che già nel 2017 il governo Gentiloni (anche di centrosinistra) aveva anticipato
infatti ha differenziato l’autonomia stipulando convenzioni con tre regioni, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, su
alcuni temi tra cui la sanità, intensificando i processi di privatizzazione emersi in questo ambito
deleterio in generale e tragico nella gestione della pandemia.

Per partecipare all’evento utilizzeremo il treno regionale veloce 4125 in partenza
da Pisa alle 5.45, alle 6.03 da Livorno Centrale, alle 6.20 da Rosignano, alle 6.29 da
Cecina, alle 6.42 da S. Vincenzo, alle 6.50 da Campiglia Marittima, alle 7.00 da Follonica, alle
7:17 da Montepescali, 7:28 da Grosseto, ecc. e arriva a Roma Trastevere alle 9:31. Nel 10
minuti a piedi raggiungeremo il ministero

Scuola, Unicobas Livorno a Roma per manifestare davanti al Ministero. Come partecipare

 
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