Personalità ed elezioni in Europa e a Bergamo, l’introduzione dell’ostracismo nell’antica Atene – .

Personalità ed elezioni in Europa e a Bergamo, l’introduzione dell’ostracismo nell’antica Atene – .
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Una mattina ad Atene mi giunge la notizia che il Primo Ministro sarà il leader in tutte le circoscrizioni elettorali per le elezioni europee. Non sarà sola. Anche molti leader della maggioranza e dell’opposizione si presenteranno come leader, alcuni volentieri, altri per necessità, obtorto collo.

La notizia arriva mentre mi trovo di fronte ai “frammenti” (ostracon) di terracotta di particolari voti democratici nell’antica Atene del V secolo. Era una regola, diremmo oggi, di governo, intesa a tutelare la Città contro gli aspiranti ad un potere dispotico e antidemocratico che erano espatriati.
Mai coincidenza più felice di ricordare che, spesso, forme di personalizzazione della lotta politica hanno svuotato di senso elezioni che dovrebbero occuparsi di contenuti e di idee, insomma di progetti che sono la ragione dell’esistenza di una Comunità.

A livello europeo vorrei segnalare il bellissimo documento di Confindustria , “Fabbrica Europa”, https://www.confindustria.it//home/policy/position-paper/dettaglio/fabbrica-europa, che però, come accaduto anche in passato, non trova il giusto spazio nella Confindustria e nei dibattiti politici rispetto alle facili polemiche e alle prese di posizione anti-Green Deal, che nell’antica Atene avrebbero portato a scrivere alcuni nomi di politici e forse anche di colleghi industriali sui “cocci” sopra menzionati. Per esercitare tale regola erano necessari 6.000 elettori. Il nome con il maggior numero di “voti” contro di lui è stato costretto a lasciare Atene per dieci anni. In questo modo la democrazia potrebbe essere protetta.

A maggior ragione nel sistema dei partiti o nelle elezioni politiche e amministrative se la leadership fa prevalere il nome sui contenuti, cresce il rischio di una china scivolosa che allontana dalle regole democratiche.

Una deriva simile ha il sistema elettorale dei Comuni con il candidato sindaco (che spinge qualcuno a volere qualcosa di simile a livello nazionale anche con proposte presidenziali). Sui simboli elettorali si vedono addirittura nomi di persone decedute (mi riferisco a Berlusconi per le liste per le elezioni europee, con il sottotitolo presidente…) o di amministratori il cui mandato è terminato (mi riferisco a Gori per le elezioni in Bergamo in una lista civica con lettere più grandi rispetto al candidato attuale…). Poi abbiamo sentito l’unico nome proprio da indicare nella forma proposta, arriveremo quindi ad un’unica lettera maiuscola come la famosa “M” del ventennio?
La regola dell’ostracismo non ha funzionato a lungo ed è diventata lo strumento sbagliato, come a volte capita. Nei frammenti furono indicati personaggi come Pericle e Temistocle, il primo senza successo, il secondo ostracizzato nonostante grandi vittorie come quella di Salamina.

Le regole, quando esistono, devono comunque essere rispettate e l’equilibrio dei poteri deve esprimere modalità di cambiamento che garantiscano la stabilità democratica della partecipazione alla vita politica, accettando gli errori, ma mai opprimendo la libertà.

* Andrea MoltrasioIndustriale, già presidente di Confindustria Bergamo e del Consiglio di Sorveglianza di Ubi Banca

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