Te Connectivity investe in Abruzzo ma chiude lo stabilimento in Piemonte – .

Te Connectivity investe in Abruzzo ma chiude lo stabilimento in Piemonte – .
Te Connectivity investe in Abruzzo ma chiude lo stabilimento in Piemonte – .

LAVORO E OCCUPAZIONE


10:09 venerdì 3 maggio 2024

Sembra un’impresa insensata la decisione della multinazionale svizzero-americana che, mentre licenzia i 225 operai dello stabilimento di Collegno, inaugura in pompa magna un parco fotovoltaico a San Salvo. “Dopo aver disboscato il terreno se ne vanno”, denuncia il sindacato


La connettivitàla multinazionale svizzero-americana che produce terminali e connettori per l’industria, quotata a Wall Street, si prepara a chiudere la sua fabbrica Con legno (Torino) per produrre in Cina e dentro Stati Uniti d’America durante l’inaugurazione di a San Salvo (Chieti) un parco fotovoltaico. Un investimento, quello inAbruzzo, motivato dall’impegno verso il territorio e la comunità locale nel nome della sostenibilità. “Devono spiegarci cosa è green e responsabile nello spostare la produzione di piccoli connettori dall’altra parte del pianeta, licenziando 225 lavoratori. Può esserci sostenibilità ambientale senza sostenibilità sociale? Può una multinazionale pensare solo al massimo profitto?” chiedono i sindacati.

La decisione di chiudere il sito Piemonte, aveva annunciato la società, “è il risultato di un’attenta analisi delle attività aziendali, dalla quale è emersa l’esigenza di riorganizzare le attività produttive della divisione elettrodomestici a livello globale, razionalizzando i processi produttivi e logistici e al tempo stesso ottimizzare gli stabilimenti per rimanere competitivi nel mercato globale e rispondere ai cambiamenti della domanda dei clienti. Il piano di cassa integrazione avverrà per fasi, l’azienda si impegna a collaborare con i sindacati per individuare le migliori soluzioni per i dipendenti coinvolti in questo processo”. Il gruppo continuerà ad essere presente in Italia oltre che a San Salvo in Abruzzo, anche con gli stabilimenti di Assago in Lombardia e di Frascati nel Lazio, mentre nel torinese manterrà solo la logistica con un centinaio di dipendenti.

“Il confronto con i sindacati sulle scelte strategiche delle imprese, soprattutto quando si tratta di licenziamenti, chiusure di siti e delocalizzazioni, dovrebbe essere rafforzato dalla legislazione e diventare pratica nei rapporti sindacali. Altrimenti, come accade oggi, continueremo a intervenire solo per affrontare le conseguenze di queste scelte” afferma Marco Barbieri dal Film Torino e Canavese. “La legislazione italiana sulla delocalizzazione è inefficace, serve una legislazione europea che renda antieconomica la circolazione delle produzioni e crei le condizioni per la costituzione e la permanenza delle imprese. Abbiamo bisogno di una politica salariale, industriale ed energetica all’altezza delle sfide. È inaccettabile che multinazionali come Te Connectivity, che hanno estratto tutto ciò che potevano da un luogo e dalla sua comunità, possano andarsene non appena si presenta la necessità di realizzare maggiori profitti” osserva Giorgia Perrone della Fiom Torino. Te Connectivity ha deciso di chiudere lo stabilimento di Collegno a Torino con 225 dipendenti, mantenendolo.

 
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