È intervenuto in diretta a Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Enzo Bucchioni, giornalista: “Lo scudetto è evaporato nel giro di un anno ed è stato ingiusto nei confronti del popolo napoletano, che aveva il diritto di godersi a lungo quanto ottenuto. Sono stati commessi tanti errori, ormai tutti sappiamo quali. Ci sono voluti 33 anni in questo posto per vincere nuovamente lo scudetto, ora non sappiamo se ci vorrà lo stesso tempo o quasi lo stesso tempo per rivederne un altro. Al Napoli manca una vera programmazione, quindi senza l’anno magico i titoli non possono arrivare con continuità e a lungo termine. Tornare a quella bellezza dell’anno scorso non sarà facile per nessuno, ma almeno è più facile da raggiungere che da vincere. Pensiamo ad esempio al triennio di Sarri. Con le idee giuste e una pianificazione strutturata si può fare, ma De Laurentiis non deve sbagliare nella scelta dell’allenatore e del DS. Ci vuole coraggio, senza pensare sempre e solo ai soldi. Vedo incertezza in panchina.
Picchetti sul palo? È il giusto compromesso tra Conte e l’italiano. Il primo ti costa molto e pretende molto, sul secondo ci sono le incognite che ci ripetiamo ormai da tempo. Pioli è un allenatore meno esigente per un presidente ed è un ottimo elemento. Ha ricostruito il Milan e lo ha portato da metà classifica allo scudetto e alla semifinale di Champions League in 5 anni. Soprattutto, Pioli ha dato un’identità al Milan, qualcosa di cui anche il Napoli ha bisogno come il pane. È poco percepito dai media, questo è il suo limite, ma è della generazione del fare e non dell’apparire. Al Milan si dovette accontentare delle squadre che lo smantellarono e ricostruirono, eppure arrivò ancora una volta secondo nonostante tanti difetti di personale. Temo che i tifosi si lamenteranno, ma le incertezze sugli altri allenatori sarebbero maggiori. Ovviamente farei piazza pulita della rosa alla fine di questa stagione. Nella prossima voglio vedere qualcuno della rosa attuale: sono gli stessi che quest’anno si sono prestati alle magre cifre e sono responsabili come tutti gli altri fattori del tracollo del Napoli”.
