Leggende, storie o realtà della provincia di Arezzo – Arezzo News – .

Leggende, storie o realtà della provincia di Arezzo – Arezzo News – .
Leggende, storie o realtà della provincia di Arezzo – Arezzo News – .

Risuonano da un’epoca antica le gesta di Lastico, il coraggioso coltivatore dei campi della Valdichiana, che con astuzia e audacia liberò la zona dal terrore di un gigantesco coccodrillo.
Una battaglia epica che segnò l’inizio di una leggenda tramandata nei secoli.

Ma la storia non si ferma qui.
Attraverso le valli e i boschi della Toscana si intrecciano storie che mescolano realtà e mito.
Lo stesso Dante Alighieri, ispirandosi alla maestosità delle foreste casentinesi, diede vita alla sua Divina Commedia, mentre dalle profondità della terra emergono leggende di streghe e mostri, come il misterioso lago degli Idoli e delle Fate.

E non sono solo storie antiche a popolare questi luoghi.
Nel cuore del Casentino, tra i sentieri ancora selvaggi, ho vissuto uno straordinario incontro con il Pitone del Casentino, il leggendario Bataliscchio Gigante, che si snodava tra i faggi con la maestosità di un antico drago.
Un’esperienza autentica che conferma la magia e il fascino di queste terre.

Scopri le sfide e le meraviglie di una terra ricca di storia, mito e autenticità, dove ogni passo racconta una nuova avventura.

Partiamo dall’epoca etrusca, eravamo intorno al V secolo a.C. C., un contadino dei campi della Valdichiana chiamato Lastico riuscì ad uccidere ed eliminare dalla zona di Clanis un ultimo gigantesco coccodrillo o bestia simile, lungo circa 7 metri e con denti simili alla vanga di cui si serviva.

Aveva ideato un sistema mettendo in fogli pezzi di carne di cinghiale e grandi quantità di succo di bacche di belladonna.
La bestia che ogni tanto faceva qualche vittima umana, affamata, abboccò un’intera esca di circa 30 kg di succhi e carne, dopo qualche giorno cominciò a delirare, muovendo la coda, cosa che questa razza non faceva, in orizzontale e camminare con le mani tremanti,…. si era trasferito da un’altra parte, e non dalla Chiana, ma non trovando una compagna con cui accoppiarsi, morì di crepacuore sessuale!.

Lastico fu premiato dal Re di Arezzo e gli furono donati tre buoi maremmani, per essere trivomere!.
La storia arriva fino ai tempi del nostro Vescovo Donato, che ancora per paura dei draghi di Clanis, in alcune zone della stessa Valle sacrificavano i bambini più fragili, come Sparta, e volendo porre fine a tali voci, li fece lasciato una notte a Viciomaggio con sassi e paglia e fasce di neonati imbevute di olio di fuoco, lasciò sul fuoco solo le bende e ciò che rimasero furono le pietre annerite dal fuoco, che disse erano negli intestini del drago, e che erano implose e scomparve.

Una bugia, ma data la sua fama di esorcista e guaritore dell’epilessia, bastò a fermare quei sacrifici pagani.

Leggende, storie o realtà della provincia di Arezzo, seconda parte
Dante Alighieri, visitando la foresta casentinese, rimase così colpito che iniziò la Divina Commedia con la descrizione del paesaggio che gli aveva impressionato come una “selva oscura”, ma dopo 4 secoli si verificò una frana sotto il passo della Calla, e sorsero leggende su l’uscita dalle fauci della terra delle streghe e dei mostri, il lago degli Idoli e delle Fate non sono poi così lontani, ma io che nel 1961 soggiornai per due mesi, giugno e luglio alla Burraia, dopo un importante intervento chirurgico, che ero stato in letto per 4 mesi.

Mi dedicavo alle passeggiate lungo le piste, o verso il Falterona, andavo anche a trovare i miei amici Tassinari a Campigna, ebbene una di quelle mattine mi avviavo lungo la strada non ancora asfaltata verso il Passo della Calla, quando a metà strada tra Passo e dall’albergo si sente un fruscio sul dirupo della montagna, un serpente che si snoda tra i faggi, lungo sicuramente più di tre metri, grosso come un tubo di grondaia, aveva la testa alta ed era triangolare come una vanga da giardino, mi sono fermato e camminando all’indietro correvo poi tornando verso l’albergo, era il Pitone del Casentino, il Gigante Bataliscchio, alla fine della mia vacanza, nell’auto prima del Passo, erano due piccoli serpenti innamorati e intrecciati con uno stemma di farmacia fischiettavano ed avevano assunto un colore fosforescente!!!
Storia vera!!.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV borse di studio per sei studenti – .
NEXT dopo la Val d’Orcia, ad Arezzo le riprese con Clooney e Sandler. Altro set con Borghi – .