Giro d’Italia, tappa con partenza dal Velodromo Francone, una lunga storia iniziata nel 1996 – .

Giro d’Italia, tappa con partenza dal Velodromo Francone, una lunga storia iniziata nel 1996 – .
Giro d’Italia, tappa con partenza dal Velodromo Francone, una lunga storia iniziata nel 1996 – .

SAN FRANCISCO AL CAMPO. Il Velodromo Francone di San Francesco al Campo, punto di partenza della seconda tappa del Giro d’Italia 2024 domenica 5 maggio, poco prima delle 13 (arrivo a Oropa), si appresta a festeggiare i suoi trent’anni di attività: è stato inaugurato nel 1996, ma la sua storia ha radici più antiche e il merito è da attribuire a Pietro Francone, un personaggio che fin da ragazzo “macinava sogni in bicicletta”. Ragazzo muratore di Ciriè, la sera, finito il lavoro, pedalava fino alle valli e saliva quanto gli permettevano le forze e il tempo, finché la barriera delle Alpi diventava invalicabile e lo spingeva indietro. Poi un giorno superò quella barriera e andò in Argentina. Il resto è la storia di un uomo che è partito dal nulla ed è diventato un imprenditore edile di successo. Anche visionario, al punto da vedere, una volta tornato a casa, un centro sportivo a San Francesco al Campo, suo paese natale. Solo lui lo vedeva, perché gli altri, in quella zona dell’altopiano ai margini della Vaude, vedevano terreni buoni per il grano e per i pascoli. Allora Francone convinse i proprietari a vendergli il terreno per poi donarlo al Comune, affinché potesse costruire un grande centro sportivo per i giovani.

Agli inizi degli anni ’80 il centro sportivo era una realtà: il campo da calcio, gli spogliatoi, i campi da tennis, il campo da bocce. Più un nastro d’asfalto attorno al campo, una sorta di ellisse appiattita, che nel 1996 divenne il Velodromo Francone, grazie all’impulso dato da Carlo Martinetto, al quale Francone aveva infatti passato il testimone del sogno. Il 15 settembre 1996 ebbe luogo la cerimonia di inaugurazione e il giorno successivo la prima gara ufficiale, con l’ultima tappa del Giro Italiano delle Piste, alla presenza di duemila persone affollate sulle tribune temporanee allestite per l’occasione.

Di quei giorni, nel 1996, resta un’immagine ormai iconica che ritrae Francone e Martinetto a braccetto: il cuore e la mente del velodromo al centro del nastro d’argento ad aprire la cerimonia. È il primo passo di una storia importante e gloriosa, forse non sempre adeguatamente valorizzata: l’anno successivo l’impianto ospita i Campionati Italiani e nel 1998 il primo passo verso l’internazionalizzazione, con la Tre Giorni Internazionale, ideale preludio alla prova del Mondiale Cup che si è svolta nel luglio del 2000. Tra gli eventi che meritano di essere citati, la “Parata delle Stelle” che da diversi anni porta sul tracciato del Velodromo del Francone i grandi nomi del ciclismo internazionale, di ritorno dal Giro d’Italia appena concluso. E oggi l’impianto ospita allenamenti e gare, mentre si prepara a essere la prima pista “tappa” del Giro d’Italia. Particolare attenzione è sempre stata riservata ai giovani: fin dalla sua nascita (1997) il Velodromo del Francone ha ospitato e gestito il Centro Federale di Introduzione alla Pista per le categorie giovanili.

Il Velodromo è oggi guidato da Davide Francone, custode di una storia fatta di lungimiranza, passione e impegno: «Il Velodromo Francone è cresciuto negli anni grazie a tante persone che ci hanno messo impegno, risorse e passione, a partire da Giacomino Martinetto, che mi ha preceduto nella presidenza, e dal padre Carlo. È stata una crescita costante, nonostante le inevitabili difficoltà incontrate in quasi trent’anni di attività. E ha ancora molta strada da fare, continuando a innovarsi e a cogliere le opportunità, per rispondere in modo sempre più efficace ai bisogni del territorio e soprattutto dei giovani, che rappresentano l’obiettivo più importante del nostro lavoro. Ci aspetta una sfida importante. Una sfida che sapremo raccogliere, come abbiamo sempre fatto, grazie agli insegnamenti lasciati da chi non c’è più e grazie al lavoro dei volontari che rappresentano la nostra ricchezza”.

 
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