orrore in Campania – .

Napoli

Un cane, probabilmente randagio, circondato da alcuni ragazzini a Ponticelli e torturato orribilmente. Un volontario animalista che si è accorto di quanto stava accadendo si è subito precipitato fermando i minorenni che, con un coltello, avevano già asportato una grossa fetta di pelle dalla schiena del povero animale. Il cane è ora ricoverato in una clinica veterinaria.

Sull’argomento è intervenuto Enrico Rizzi, animalista da oltre vent’anni, molto noto sui social per le sue denunce e candidato alle prossime elezioni europee nella circoscrizione del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria). la lista “Libertà”.

“Quello che è successo a Napoli – ha dichiarato Enrico Rizzi – è solo l’ultimo caso. Solo pochi giorni fa è stato ritrovato un gattino senza pelle in provincia di Alessandria, mentre era in… Campano che fine ha fatto il povero “leone”, un gattino ritrovato Angri anche lui venne scorticato e morì, come il piemontese, poco dopo il ricovero”.

Purtroppo l’elenco degli abusi è molto più lungo. Dal cane Aron, dato alle fiamme a Palermo lo scorso gennaio, a Honey, sempre nel capoluogo siciliano, picconato e gettato in un cassonetto dell’immondizia. Rizzi, però, non ha dubbi sulla genesi di simili torture. “Per quanto particolari possano essere le situazioni – ha spiegato Rizzi – c’è sicuramente un clima di impunità vissuto da chi compie gesti così atroci e sempre più frequenti. La legge 189 del 2004, che dovrebbe punire chi maltratta o uccide un animale, non fa paura e va urgentemente riformata, magari da persone diverse da quelle che la vollero e la promossero vent’anni fa come il duro provvedimento che sbatté in galera coloro che maltrattavano gli animali. Poi – ha aggiunto Rizzi – ci si è resi conto che le sanzioni previste dal provvedimento voluto dal governo Berlusconi erano molto inferiori a quelle che avrebbero consentito anche una lieve privazione della libertà personale”.

Per chi si rende colpevole di crimini così orrendi, infatti, esistono solo le “multe” (in caso di condanna), cioè le sanzioni pecuniarie previste per questo tipo di reati che, nei casi più gravi, sono state risolte con la notifica di qualche migliaio di euro, purché possano essere riscossi.

Rizzi intende lavorare in sinergia con altri eurodeputati sensibili al tema affinché si possa arrivare ad una Direttiva per una vera ed efficace tutela degli animali e non, come è avvenuto finora, con misure giocate a favore delle lobby che determinano la politica, in questo caso quello sul benessere degli animali.

 
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