Corso di manovre salvavita rivolto a 15 bambini con sindrome di Down – .

Quindici bambini con sindrome di Down coinvolti nel progetto “BLSD-Insieme per la vita” impareranno manovre salvavita acquisendo nuove competenze.

Nella palestra “Gaetano Alessandro” dell’ospedale piemontese i giovani tra i 16 e i 44 anni che hanno aderito all’iniziativa verranno formati, condivisi e sostenuti dall’amministrazione comunale, organizzata dall’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo, in collaborazione con l’Associazione Italiana Associazione di Medicina delle Catastrofi, per le sezioni di Reggio Calabria, Messina-Milazzo, Catania e Catanzaro dell’Associazione Italiana Persone con Sindrome di Down. Questa mattina nel corso della conferenza stampa i direttori, generale Maurizio Lanza, e scientifico Angelo Quartarone, e il direttore dell’UOC di Anestesia e Rianimazione, Salvatore Leonardi, per l’IRCCS Bonino Pulejo, il referente AIMC, il Consolato Malara, il referente per le sezioni AIPD, Maria Giuffrida e il garante della disabilità Tiziana De Maria hanno spiegato l’importanza di iniziative simili.

“L’Amministrazione comunale – ha spiegato il sindaco Federico Basile – è sempre pronta a condividere, aderire e sostenere iniziative come queste, che pongono al centro dell’attenzione i cittadini, e nello specifico le persone con sindrome di Down, in linea con la nostra programmazione volta a sostenere e promuovere la salute della comunità. Siamo e saremo sempre al fianco di chi svolge attività di prevenzione e sensibilizzazione per una maggiore conoscenza del settore sanitario e dei diversi aspetti che lo caratterizzano”.

L’assessore Calafiore ha sottolineato che “il corso di formazione BLSD è un altro esempio di un percorso di iniziative portato avanti con enti e associazioni, che hanno costituito un’efficiente rete di azioni condivise. Le persone con sindrome di Down, nel riconoscere i sintomi e i segni della malattia, nel sapere come intervenire e a chi chiedere aiuto, diventano parte attiva della società civile, e l’ospedale assume non solo il ruolo di luogo di cura, ma anche di luogo di cura. di prevenzione e motore di azione al servizio del territorio”.

Il direttore generale Lanza, nell’esprimere un personale ringraziamento all’amministrazione comunale per l’accoglienza, ha evidenziato che “il corso assume una duplice funzione: da un lato è finalizzato a salvare vite umane e allo stesso tempo lancia messaggi di inclusione per soggetti fragili che meritano la massima integrazione nei diversi contesti sociali”.

Il corso, infatti, intende affermare, alla luce di anni di studi scientifici, che le persone con sindrome di Down, se adeguatamente formate, possono apprendere e riconoscere le emergenze e i segnali di rischio, chiedendo aiuto alle persone a loro vicine e/o 112 , attuando precauzioni di primo soccorso capaci di fare la differenza tra la vita e la morte di una persona vicina, superando polverosi stereotipi che caratterizzano le persone con sindrome di Down come eterni bambini incapaci di badare a se stessi. Al termine del percorso, quindici partecipanti, dai 16 ai 44 anni, condivideranno la merenda con alcuni bambini delle classi quinte della scuola “Antonino Celona”, insieme a suor Maria Tirendi, per riflettere su quanto, con il semplice Il gesto di mangiare un panino, chi è considerato fragile, i bambini e i disabili, può invece dare un segnale di grande forza, per abbattere filtri e barriere di preconcetti stonati.

 
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