«L’eliminazione dei tagli fiscali è un duro colpo per il Sud». “Falso”

PUGLIA – «Ogni giorno ce n’è uno nuovo. Una partita al massacro che vede sempre nel mirino il Sud. Non basta l’autonomia differenziata che ci lascerà nella povertà, nell’arretratezza dei servizi, senza i nostri talenti e con ragazzi che emigreranno più di adesso. Oggi si aggiunge un nuovo tassello: dal 30 giugno verrà cancellata l’esenzione fiscale per le imprese del Sud.

Verranno tolti 3,3 miliardi di euro che tradotto significa 3 milioni di dipendenti. Niente più sollievo per le nostre aziende che stanno già compiendo atti eroici per sopravvivere”. Lo dichiara la presidente del Consiglio regionale pugliese, Loredana Capone, vicepresidente nazionale del Pd.

«Proprio quella misura – aggiunge – che è stata varata nel 2021 per incentivare le imprese del Sud dopo la pandemia e che ha permesso loro di essere competitive di fronte a territori privi di infrastrutture rispetto al Nord. Questo governo, guidato dal Ministro del nostro Territorio, intende compensare l’abolizione del contributo Sud con il decreto Lavoro approvato il 1° maggio. Peccato che i bonus Meloni valgano un terzo dell’entità quindi non solo non si aggiungono ma non sostituiscono nemmeno”.

«Il ministro Fitto, con il suo partito, invece di cedere l’unità d’Italia ai suoi alleati – conclude Capone – in cambio della presidenza del Consiglio, si impegna a far sì che Bruxelles rinnovi l’autorizzazione sugli aiuti di Stato, che comprende la decontribuzione del contributo Sud. Perché altrimenti faremo non abbiate più alcun dubbio che l’unico scopo è annientare il Sud”.

«Per il ruolo che ricopre, un Primo Ministro non dovrebbe dire sciocchezze. Ma soprattutto visto che il suo Pd, quando era al governo, si vide bocciare il provvedimento, dovrebbe conoscere bene la questione. Dalle sue dichiarazioni non risulta così e allora facciamo un po’ di chiarezza”. Questa la risposta del capogruppo FdI in Consiglio regionale pugliese, Francesco Ventola, alle dichiarazioni della presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone sulla decontribuzione del Mezzogiorno.

«La Agevolazione Contributiva Sud – aggiunge Ventola – è stata introdotta nel 2020 per ridurre il costo del lavoro delle imprese del Mezzogiorno per consentire loro, durante il Covid 19, di non licenziare i lavoratori e mantenere stabile l’occupazione. La misura è stata successivamente prorogata per far fronte alla crisi conseguente allo scoppio della guerra in Ucraina. Pertanto lo sgravio contributivo Sud è una misura di carattere europeo e non è ancora scaduta. Se la Commissione Europea estende il Quadro Temporaneo di Crisi e Transizione, la misura potrebbe essere riproposta per garantire il non licenziamento dei lavoratori già occupati. Ma il Governo, dal canto suo, ha invece introdotto un bonus occupazione per assumere nuovi lavoratori nelle imprese del Sud e ridurre così il gap occupazionale con il Nord. Pertanto, se la agevolazione del contributo Sud non potrà essere prorogata, il Governo lavorerà con la Commissione Europea per ridefinire i termini della misura, per trasformarla da temporanea a stabile e duratura. E se il presidente Capone non vuole crederci può chiedere all’ex ministro Provenzano che prima della pandemia proponeva la stessa misura».

 
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