04 maggio 2024 20:30
Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un evento drammatico e doloroso che ha coinvolto, questa volta, due giovani studenti di un liceo reggino.
L’aggressione, culminata nell’accoltellamento di uno dei due quindicenni, lascia sgomenti e interdetti, ma chiama ciascuno di noi ad avviare una riflessione seria, non emotiva e responsabile.
Fin dai primi istanti sui social è stato un pullulare di invettive e disclaimer, ma come professionisti dell’educazione, come pedagoghi impegnati da oltre 30 anni nell’ascolto e nell’azione educativa, riteniamo che questo atteggiamento non aiuti a raggiungere un dialogo serio e soluzione stabile al problema.
Oggi è innegabile come i giovani, le famiglie, la scuola e le altre agenzie educative si trovino ad operare e a vivere in “isole sociali” che non comunicano tra loro e, anzi, si trovano talvolta a scontrarsi anche duramente, scaricando responsabilità e delegando la ricerca di soluzioni.
Questo stato di cose porta all’isolamento sociale dei nostri giovani che diventano sempre più “oggetto” di discussione piuttosto che “soggetto” di una discussione costruttiva e seria.
Oggi, l’educazione dei bambini è troppo spesso lasciata ai video di TikTok o alle varie storie di Instagram… e le discussioni dei genitori sono relegate ai post di Facebook in cerca di un like in più.
Senza demonizzare questi nuovi mezzi di comunicazione ormai entrati nella vita quotidiana e relazionale di tutti noi, crediamo, però, che sia giunto il momento per tutti di fermarci, di smettere di guardarci in faccia e di tornare a comunicare in modo efficace per ricreare una società fatta di relazioni reali, discussioni costruttive e ricerca comune di soluzioni. Tutto questo avendo il coraggio di “parlare CON i giovani” e non parlare DEI giovani.
L’ANPE (Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) da ora in poi, come sempre, si rende disponibile con i propri professionisti a partecipare ad azioni utili al raggiungimento di una rinnovata e positiva “normalizzazione educativa” grazie alla quale ciascuna delle agenzie educative, oggi gravemente colpite dalla quest’ultimo tragico evento, torna a riappropriarsi del suo pieno ruolo sociale.