Nuovo Giornale Nazionale – ELEZIONI IN PUGLIA, DALLA SFIDA DI BARLETTA A QUELLA DI BARI – .

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Nuovo Giornale Nazionale – ELEZIONI IN PUGLIA, DALLA SFIDA DI BARLETTA A QUELLA DI BARI – .

di Gianvito Caldararo

Come è noto, a Barletta, cittadina della Puglia, si svolse la famosa “Disfida” tra 13 cavalieri francesi e 13 cavalieri italiani. Una battaglia nata dall’offesa di un soldato francese che aveva definito “vigliacchi” i soldati italiani.

I cavalieri italiani, guidati da Ettore Fieramosca, combatterono con vigore e tenacia e vinsero, vendicando così l’offesa perpetrata dai francesi contro gli italiani. Una battaglia quasi simile si sta svolgendo per le elezioni a sindaco della città di Bari, tra i cavalieri a sostegno del candidato leccese, sostenuti dal duo Decaro-Emiliano, con la benedizione di Schlein, segretario del PD, e il candidato Laforgia, sostenuto da Conte del M5S, dalla Sinistra italiana di Vendola e dai socialisti del senatore tedesco.

Nonostante i tentativi di Vendola di trovare una soluzione unitaria, il centrosinistra si presenterà diviso alle prossime elezioni amministrative. Da una parte il candidato leccese, per dieci anni capo di gabinetto del sindaco di Bari Decaro, e dall’altra l’avvocato. Michele Laforgia, stimato penalista. Siamo arrivati ​​divisi anche per la posizione rigida di Conte, il leader del M5S, contrario a ogni mediazione e responsabile di aver fatto saltare, in zona “Cesarini”, le famose primarie tra leccesi e Laforgia, quando tuonò : “Non ci sono le condizioni per le primarie”.

Così come è stato lui a esprimere contrarietà alla candidatura di mediazione espressa da Vendola, nella figura dell’ex magistrato Nicola Colaianni, che rinuncia alla candidatura unitaria del centrosinistra dopo i dubbi dello stesso Conte. È chiaro che nelle elezioni di Bari saranno in gioco le diverse leadership del futuro. Se il leccese andasse al ballottaggio, sarà chiaro che la leadership di Schlein, Decaro e anche Emiliano, in lotta per il nuovo consiglio regionale, si rafforzerà. Se vince Laforgia, andando al ballottaggio, la leadership di Conte si rafforzerà, il ruolo di Vendola riprenderà vigore e in Puglia conteranno ancora una volta i socialisti di Maraio e il senatore Tedesco, i primi ad aver sostenuto con tenacia la candidatura di La Forgia.

È Vendola, infine, a rivelarsi sempre più il più vivo sostenitore del candidato Laforgia. Ed è proprio la presenza di Vendola a provocare alcune defezioni tra i vertici del Pd che dichiarano di sostenere Laforgia e non il leccese. Si assiste ad un continuo gocciolamento, anche perché la candidatura del Leccese è vista come la continuazione del dominio di Decaro sul Comune di Bari. Infatti, alcuni intellettuali della scuola della sinistra barese, conosciuta come “Ecole barisienne”, ideata e realizzata dalla Fondazione Gramsci, hanno così etichettato la scelta del leccese: bD (prima Decaro) e aD (dopo Decaro), cioè “ prima e dopo Decaro”.

Inoltre, sembra che il punto debole della candidatura leccese risieda proprio nel fatto che per 10 anni è stato capo di gabinetto del sindaco Decaro. Mentre la candidatura di Laforgia, che cresce giorno dopo giorno, è espressione di ampi settori della società civile.

La battaglia è già iniziata con la presentazione delle liste e l’8 e 9 giugno vedremo chi ha vinto e chi ha perso. Intanto il centrodestra è unito e il candidato della Lega, Romito, attuale consigliere regionale della Puglia, è sostenuto congiuntamente da tutto il centrodestra. Centrodestra che si presenta con un vero e proprio “tridente”, composto dal candidato Romito, dal senatore Melchiorre per Fratelli d’Italia e dal senatore Sisto, viceministro della Giustizia, per Forza Italia.

Come non ricordare, infine, che negli ultimi giorni abbiamo assistito al passaggio di consiglieri regionali dal movimento “Con Emiliano” a Forza Italia, cioè di esponenti che migrano dal centrosinistra verso il centrodestra. Aspettiamo di contare i morti e i feriti alle prossime elezioni amministrative di Bari e anche alle elezioni europee.

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