IL SANTO DELLA DOMENICA – Quella dolce condanna di essere Juventus. È tutto normale a Reggio Emilia? – .

IL SANTO DELLA DOMENICA – Quella dolce condanna di essere Juventus. È tutto normale a Reggio Emilia? – .
IL SANTO DELLA DOMENICA – Quella dolce condanna di essere Juventus. È tutto normale a Reggio Emilia? – .

Possiamo definirla una “dolce frase”. Quando ti chiami Juventus devi avere sempre l’ambizione, la voglia di vincere e la possibilità di tagliare per primo il traguardo come astro polare. Anche nelle stagioni in cui non sei favorito, anche nelle stagioni che necessitano di una profonda ricostruzione. Il viaggio è iniziato e la pazienza non deve mancare, ma la dolce condanna costringerà in qualche modo l’azienda a commettere meno errori possibili in questo futuro mercato. Dalla scelta più delicata, quella dell’allenatore, a quelle che porteranno, speriamo, almeno 4/5 nuovi giocatori in maglia bianconera. L’apertura di credito nei confronti di Giuntoli è totale, abbiamo un direttore sportivo che conosce, ha competenze e capacità, ma la vera prova sta per avvicinarsi: e la dolce frase ci dice che dobbiamo sbagliare meno possibile, soprattutto ora che il portafoglio non è così gonfio. Del resto è sbagliato giudicare l’ex direttore per il lavoro di January. E sappiamo perché: zero budget e zero opportunità significative.

Intanto però un dettaglio non di secondaria importanza, c’è una stagione da completare, con una qualificazione alla Champions League ancora da confermare e una finale di Coppa Italia da giocare. Stasera a Roma la Juve ha l’ennesimo match point, e la ricerca della vittoria in trasferta, che manca dal 21 gennaio, non deve fallire. L’agonia del secondo turno, sembra un’altra frase, questo molto meno dolce, cosa che i fan non meritano. Non lo meritano perché il sostegno alla squadra non è mai venuto meno, e non lo meritano perché la tradizione e la storia della Juventus non contemplano una situazione come quella che stiamo vivendo da fine gennaio.

Diciamolo senza filtri: gli ultimi 13 giorni sono stati imbarazzantidue vittorie di misura con Frosinone e Fiorentina, e poi una serie di pareggi e sconfitte che nemmeno il più leopardiano dei tifosi avrebbe immaginato. Tuttavia c’è ancora spazio per concludere in bellezza. COME? Stasera chiudere il conto della Champions League e vincere la Coppa Italia. Il che non significherebbe dimenticare, ma archiviare con tutte le conclusioni del caso, alzando un trofeo e centrando ciò che è stato, e non dovrebbe mai essere dimenticatoovvero, l’obiettivo stagionale.

Vincere a Roma significherebbe anche ripartire sul serio per progettare il futuro, con la certezza dei soldi in tasca. Intendiamoci, solo un clamoroso suicidio potrebbe precludere la Champions, ma il calcio, come dice Allegri, è stato inventato dal diavolo, e quindi prima si chiude la questione meglio è.

Consentitemi qualche parola anche su quella che sarebbe una normale “frase”. Quale? Quello di onorare il campionato fino alla fine. Ebbene, quanto accaduto a Reggio Emilia, con la vittoria, guarda caso, del Sassuolo sui neo campioni d’Italia, rischia di falsare pesantemente la lotta per evitare la retrocessione. Poi qualcuno si indigna se ne sente parlare Lega Marotta, ma è un peccato pensare male? Dopotutto questo ce lo avete insegnato voi, grandi del calcio. Come si chiamava il Sassuolo quando affrontò la Juve? Te lo ricordo subito, Scansuolo. Allora spiegaci cos’è successo ieri sera. Perché pensare male….

 
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