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La finale play-off del campionato di Prima Categoria, tra Casapesenna e Mondragone, provoca conseguenze che vanno ben oltre i 90 minuti.
Al termine della partita (sospesa) Mondragone ha denunciato le aggressioni subite dai suoi giocatori da parte di alcuni avversari. La situazione peggiore è stata un Mondragone che ha riportato un trauma cranico.
Ma Casapesenna non ci sta. “Gli scontri sono nati in seguito al secondo gol della squadra locale (Casapesenna ndr). I dirigenti della squadra locale ed i giocatori in panchina sono stati assaliti furiosamente dai giocatori del Mondragone durante i festeggiamenti per il secondo gol della squadra locale. Una domanda sorge spontanea: Vince la squadra di casa 2 a 0, con solo 10 giocatori in campo a 15 minuti dalla fine: “Qual è stato il vantaggio di iniziare una rissa per la nostra squadra?” La risposta è ovvia: “Nessuno”. È chiaro ed evidente che Mondragone, che ha perso la finale, sta subdolamente cercando di passare il turno.
Purtroppo la squadra del Mondragone City è stata sconfitta dal Casapesenna per l’intera stagione ma nella vita come nello sport ci sono vittorie e sconfitte, ma prima di tutto questo bisogna essere uomini affidabili e responsabili delle proprie azioni. Lo sport è unione e condivisione e il Comune di Mondragone ha dimostrato il contrario. Quest’ultimo subirà un’ulteriore sconfitta da parte del giudice sportivo. La società ha già provveduto a inviare video e diretta della partita, segnalando l’accaduto alle autorità competenti”, si legge in una nota di Casapesenna.
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