REGGIO EMILIA – Doveva essere un’occupazione temporanea e così è stato. IL attivisti del laboratorio Aq16 hanno lasciato domenica mattina le ex cliniche di viale Monte San Michele.
Da mercoledì 1 maggio avevano occupato gli spazi di proprietà dell’Azienda Asl, in città, con l’obiettivo di riaccendere i riflettori su un luogo che era in disuso dal 2021 e messo all’asta. Nelle prossime ore, infatti, scadranno i termini per la presentazione delle offerte. Si tratta del secondo bando pubblicato, con una base d’asta di un milione e 482mila euro. “Il ricavato – spiega l’azienda sanitaria – servirà per costruire il Mire, l’ospedale materno infantile, che è in costruzione, come previsto nel piano di investimenti”. Il PRU (Programma di Recupero Urbano) del Comune prevede che l’immobile venga demolito e ricostruito, poi destinato a diventare un’area residenziale multifunzionale, anche convenzionata, con servizi e terziario.
Per quanto riguarda l’edilizia abitativa, una parte sarà destinata alle famiglie a basso reddito. “Lasciamo l’immobile in condizioni migliori di come l’abbiamo trovato – raccontano i ragazzi di Aq16 – in questi quattro giorni centinaia di persone hanno partecipato ai nostri incontri pubblici, incentrati sui temi della sanità e del vivere sociale. Hanno partecipato anche molti residenti del quartiere, chiedendo che l’immobile resti al servizio dei cittadini”.
Per l’occupazione gli attivisti del gruppo reggiano sono stati denunciati e multati. “Ce lo aspettavamo – dicono – ma così abbiamo riportato la questione del diritto all’abitare al centro della campagna elettorale. La prossima amministrazione non potrà non tenere conto delle difficoltà incontrate a Reggio. Nei prossimi giorni verrà redatto un documento che riassumerà quanto discusso nelle assemblee e deciderà le prossime mosse di una mobilitazione che vorremmo portare avanti”.
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