17:11 – lunedì 6 maggio 2024
(Il testo che segue è interamente tratto dalla nota stampa inviata all’Agenzia di Opinione) –
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Il nido merita attenzione: dalla comunicazione al dialogo. Di Fiore: “Il personale degli asili nido continua a non essere ascoltato in modo efficace. Perché la comunicazione non riesce a diventare dialogo: riconoscimento delle istanze avanzate dai lavoratori. L’ultimo esempio? I 5 giorni di ferie da sfruttare durante l’anno”
Aspettiamo da più di due mesi la fissazione di un nuovo incontro con l’Assessore all’Istruzione: tanti i temi da affrontare, tante le difficoltà e le questioni da risolvere dopo l’introduzione unilaterale dell’undicesimo mese di lavoro.
Finora le tante promesse non sembrano essere state seguite da altrettanti passi concreti. Non solo non è stato concretamente avviato un tavolo per la costruzione integrale di un diverso modello per le attività aggiuntive dell’undicesimo mese, ma nulla è stato concordato/condiviso sulla gestione della prossima stagione estiva.
Nessuna discussione su: come utilizzare persone con titolarità diverse, a seguito di fusioni scolastiche, tutt’altro che condivise, di cui non avevamo alcuna informazione; come rendere concretamente esecutivo il diritto alle ferie (ricordando anche operatori e cuochi), anche da usufruire durante l’anno scolastico; come potenziare l’attività didattica, armonizzando compresenze – orari di servizio – supplenze. Richieste fatte più volte e rimaste sulla carta. In una sorta di post-it senza risposta. E dove c’è stata una risposta, si è rivelata offensivamente indigesta.
Un esempio. Il FoREG provinciale. Senza dimenticare come il fondo sia stato negoziato quasi alla fine e non all’inizio dell’anno scolastico, la UIL Scuola aveva chiesto un ulteriore finanziamento provinciale, proprio per poter riconoscere economicamente la piena disponibilità delle persone in termini di orari di servizio – flessibilità – scambi e turni di servizio – sostituzioni. La risposta? Nessun finanziamento aggiuntivo! Anzi: i progetti specifici già avviati da settembre sono stati impoveriti.
Per la UIL Scuola l’obiettivo era negoziare un accordo inutile, irragionevole e dubbio (le regole e i riconoscimenti cambiano durante l’anno scolastico in corso). Un ulteriore esempio. I cinque giorni di vacanza. Era la fine di gennaio, dopo che era già trascorsa più della metà dell’anno scolastico, quando eravamo faticosamente riusciti a negoziare un’ipotesi di modifica contrattuale per l’attribuzione di 5 giorni di ferie da utilizzare durante l’anno scolastico.
Prima della firma definitiva, la UIL Scuola ha avanzato alcune richieste al fine di rendere il testo univoco. Si trattava di questioni tecniche: le 180 giornate continuative, il servizio concreto, le modalità di eventuale recupero delle ferie non maturate. Niente: non volevamo cambiare nulla.
La UIL Scuola ha provato in alternativa a seguire la strada della nota verbalizzata: “spieghiamo in nota congiunta cosa si intende per servizio continuativo, quali assenze possono essere computate come servizio,…”. Chiusura totale da parte dell’Agenzia APRaN: nessuna nota congiunta, decide il direttore del servizio istruzione. Adesso è arrivata la nota del direttore del Servizio: un vero schiaffo in faccia.
Il diritto di usufruire dei 5 giorni non è un diritto assoluto (l’Amministrazione potrebbe facilmente e senza alcuna fondata giustificazione non concederli); la malattia non è computata nel servizio effettivo; in caso di ferie già godute senza il raggiungimento del requisito, le giornate verrebbero trasformate in permessi non retribuiti.
Per UIL Scuola non esistono condizioni minime per poter sottoscrivere tale convenzione. L’unica ad aver preso le vacanze è la Ragione. Il perché di un’Amministrazione che non vuole ascoltare la gente, che non vuole dialogare con chi rappresenta i lavoratori dell’asilo nido.
