Fotovoltaico, ex Ilva e siccità in Sicilia. Ecco le misure del decreto agricoltura – .

Fotovoltaico, ex Ilva e siccità in Sicilia. Ecco le misure del decreto agricoltura – .
Fotovoltaico, ex Ilva e siccità in Sicilia. Ecco le misure del decreto agricoltura – .

Il governo Meloni dà il via libera alla bozza di decreto legislativo sugli aiuti all’agricoltura che contiene “disposizioni urgenti per le imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché per le imprese di interesse strategico nazionale“. Entro il limite complessivo di spesa è riconosciuto un credito d’imposta 130 milioni di euro – di cui 50 milioni di euro solo nel 2024 – per investimenti realizzati dalle imprese agricole e ittiche nelle regioni del Sud comprese nelle zone ZES) e sgravi contributivi per i lavoratori agricoli nelle zone alluvionate.

Nel provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri si arriva così a un decreto legislativo”straordinariamente importante che guarda al mondo dell’agricoltura e della pesca“, afferma il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il decreto va nella direzione di “evitare la desertificazione del settore. Abbiamo vissuto una crisi accentuata dai conflitti in corso, che hanno indebolito le nostre aziende agricole, nonostante continuino ad essere capaci di produrre eccellenze“. Lollobrigida sottolinea poi che lo stesso argomento”vale per la pesca, se la perdita media della pesca in Europa è del 28% in Italia arriva vicino al 40%“.

Si conclude inoltre che “all’installazione selvaggia di fotovoltaico a terra“, aggiunge il ministro. “Interveniamo con pragmatismo, salvaguardando alcuni ambiti. Lo Stato considera i terreni agricoli produttivi un bene prezioso con benefici importanti, ma se si vogliono mettere dei pannelli fotovoltaici lì si cambia destinazione d’uso e non crediamo che questo tipo di pratica debba continuare“. La decisione presa dall’esecutivo è quindi quella di “limitare questo divieto ai terreni produttivi“. Ad esempio nel “le aree attorno alle cave e alle miniere potranno continuare a produrre energia“, ribadisce. “Ovviamente andremo ad approfondire l’articolo del decreto per contenere le norme che salvaguardano il Fondi PNR che non vogliamo in alcun modo mettere in discussione“, commenta il Ministro delle Politiche Agricole, della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

Il caso Ilva

All’interno del decreto legislativo è previsto uno specifico capitolo che contiene ulteriori disposizioni urgenti in merito alex Ilvaapprovato dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell’Impresa e del Made in Italy, Adolfo Urso. Si tratta del terzo intervento dall’inizio dell’anno che ha l’obiettivo di garantire la continuità operativa e occupazionale degli stabilimenti, supportando l’attività dei commissari e intervenendo laddove la precedente dirigenza non dava seguito agli impegni a suo tempo assunti. Proprio per garantire la continuità produttiva, finanziamento urgente 150 milioni di euro, attraverso l’utilizzo dei fondi provenienti dal cosiddetto patrimonio designato. Il decreto prevede una misura di rafforzamento della prevenzione del rischio incendio che, conciliando le esigenze di sicurezza con quelle di continuità degli impianti, prevede un rinvio di 48 mesi per la trasmissione definitiva del rapporto di sicurezza.

Vengono introdotte norme che supportano l’operatività del Corpo nazionale dei vigili del fuoco per lo svolgimento delle predette funzioni, anche attraverso una più rapida entrata in servizio delle figure professionali indispensabili all’attività di coordinamento delle squadre di intervento. Infine, sono stati allineati i termini di durata massima del programma amministrazioni straordinarie che sono conduttori di complessi aziendali di interesse strategico con quelli previsti per la società in amministrazione straordinaria che sono, come nell’ex Ilva, proprietari del complesso, al fine di evitare disallineamenti e difficoltà gestionali.

Emergenza siccità in Sicilia

Il Consiglio dei ministri ha approvato lo stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia – come chiesto nei giorni scorsi dal consiglio regionale presieduto da Renato Schifani – per una durata di 12 mesi, assegnando i primi 20 milioni di euro, con la possibilità di incrementare le risorse in breve tempo già in fase di realizzazione dei primi interventi. All’incontro a Palazzo Chigi ha partecipato anche il presidente della Regione. Il governo siciliano ha già inviato a Roma tutta la documentazione necessaria, stilando un elenco di interventi necessari per ridurre gli effetti della crisi dovuta alla mancanza di pioggia. Le soluzioni proposte dalla cabina di regia, guidata dal governatore e coordinata dal capo della protezione civile regionale, sono differenziate in base ai tempi di attuazione.

Per i prossimi mesi, invece, stiamo valutando la ristrutturazione e la riavviare i dissalatori di Porto Empedocle, nell’agrigentino, e di Trapani, operazioni che richiederanno tempi e procedure di gara più lunghe, non essendo previste eccezioni sostanziali in materia ambientale e negli appalti sopra soglia comunitaria. Contestualmente, la Protezione civile regionale ha istituito nove tavoli tecnici presso gli uffici del Genio civile dei capoluoghi di ciascuna provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica e dell’Autorità di bacino. I tavoli hanno individuato e selezionato gli interventi in base alle priorità e procederanno poi a monitorare le fasi realizzative.

Inoltre si sono già svolti diversi incontri con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna.

 
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