«Ho inventato il rapimento e nessuno ha mai cercato di uccidermi. La verità è che pensavo di farla finita, volevo solo scomparire”. Distressed da acsituazione economica precaria a causa del calo degli affari della sua scuola di danza e fitness a Lanciano, Milena Santirocco, 54 anni, si è sentita smarrita: per fortuna, non al punto da compiere il gesto insano. Agli inquirenti che domenica mattina l’hanno ascoltata per oltre sette ore al commissariato di Lanciano, ha confessato la verità, facendo crollare il castello di carte del suo presunto rapimento e fuga per miracolo. Ma nella settimana dal 28 aprile al 4 maggio, in cui la vicenda tenne con il fiato sospeso la sua famiglia e la comunità di Lanciano, Milena potrebbe non aver agito da sola.
Milena Santirocco, scomparsa e ritrovata viva: “Volevo farla finita, non mi hanno rapita”
Il presunto fidanzato
In queste ore sta prendendo forma l’ipotesi di un suo ex con cui potrebbe aver riallacciato i rapporti, sperando in un suo aiuto o addirittura in una ripresa del legame per una rinascita sentimentale.. «Infatti nel mese di ottobre Milena aveva avuto una relazione con un uomo originario di Caserta» ha dichiarato un vicino di famiglia nel quartiere di Torre Sansone. Una circostanza che, se confermata, aiuterebbe a spiegare la ricomparsa della donna a Castel Vetrano sabato sera. Alle 22 Milena, ferita ai polsi e bagnata fradicia, entrò al Bar Nacca e, stremata, raccontò la sua odissea: “Volevano affogarmi in uno stagno”. In un attimo è stata soccorsa dal proprietario del locale che le ha fornito cibo e vestiti asciutti ma ha anche allertato immediatamente la polizia.
Disperazione
Le dichiarazioni di Milena hanno resistito solo per pochi istanti nel confronto con gli inquirenti, domenica mattina, al commissariato di Lanciano. Messa alle strette, la donna ha ammesso di essersi inventata tutto per disperazione, permettendo al pm Silvia Di Nunzio, sostituto procuratore di Vasto, di dare una svolta alle indagini ma non di chiuderle. In questo caso ci sono ancora tanti punti interrogativi a cui rispondere, tante presunte falle nel racconto di Milena a cui gli inquirenti non hanno creduto fin dall’inizio. Una domanda su tutte: come hai fatto a sparire a Torino di Sangro e a farti ritrovare a Castel Volturno? Da qui l’ipotesi o il fondato sospetto dell’aiuto di un amico.
Vicinato
Il vicino, che chiede l’anonimato, ha ricordato la relazione di Milena con un uomo di Caserta. Ma dice anche un’altra cosa: «Anche lo scorso ottobre nell’abitazione della famiglia della donna a Torre Sansone ci furono forti litigi, le urla arrivavano fino alla strada, le sentivamo benissimo». Potrebbe essere un caso, ma fu proprio nello stesso mese di ottobre del 2023 che Milena si rivolse a un prete esorcista per ottenere una benedizione dei locali della sua palestra, in cui raccontò di aver riscontrato segni riconducibili a una sorta di malocchio. . Una benedizione che non ha risolto i problemi economici della donna, caduta in uno stato depressivo all’origine del dramma personale vissuto nell’ultima settimana.
SIGILLI RIMOSSI
Ieri la polizia si è presentata nell’abitazione della famiglia, in contrada Torre Sansone a Lanciano, dove Milena Santirocco è di fatto rinchiusa dopo il dramma vissuto. Il figlio Denis è stato portato nell’abitazione di via Genova, dove abitualmente abita con la madre, abitazione che era stata sequestrata all’inizio delle indagini (un espediente tecnico per avviare le indagini) e alla quale ieri sono stati rimossi anche i sigilli. come i due garage sottostanti. Ma l’indagine continua. Milena Santirocco non è indagata ma, dopo la denuncia di rapimento e tentato omicidio, potrebbe rischiare il rinvio a giudizio per simulazione di reato. A meno che la Procura non consideri innanzitutto le sue precarie condizioni mentali, la causa principale di questa dolorosa vicenda.
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