Il Taranto e il sogno della Serie B: si comincia – .

Il campionato si è concluso con il Latina. Ora, si riparte con Latina. Stasera, alle Stadio Erasmo Iacovonefischio d’inizio alle 20.30, il Taranto torna dopo dodici anni a giocare la Playoff per la promozione in Serie B. Una formula complicata, un percorso che nell’ambiente rossoblù si spera sia il più lungo possibile, forse all’altezza 9 giugnooppure, quando sarà prevista la finalissima – e saranno ventidue anni da un altro 9 giugno, un’altra finale.

«Siamo partiti con lo scetticismo generale e siamo arrivati ​​secondi in campionato» si è tolto i sassolini dalla scarpa il tecnico Eziolino Capuano durante la conferenza stampa di presentazione della partita. La classifica, però, dice che il Taranto è arrivato quinto, e quindi dovrà iniziare gli spareggi dal primo turno – o meglio, dalla “seconda fase” di una stagione molto lunga. Tutto cominciò, ha voluto sottolineare ancora mister Capuano, con il famigerato incendio allo Iacovone, che costrinse la squadra ionica a porte chiuse per diverse partite. La differenza tra il secondo e il quinto posto la fanno i quattro pesantissimi punti di penalità che anche il Organo di Garanzia del Coni confermato, dopo i primi due gradi di giustizia sportiva. «Questa squadra è arrivata seconda in classifica, la storia non si può cambiare. Poi se qualche errore è stato commesso è giusto che lo paghiamo e la classifica dice che siamo quinti. Ma il campo dice il contrario”.

Quel campo che stasera parlerà ancora: nell’ultima partita di campionato i ragazzi di Capuano hanno affrontato e sconfitto il Latina, ma ora comincia un’altra storia. «C’è una responsabilità ancora maggiore. Affrontiamo una squadra forte, allenata bene, in una partita al rovescio: dove se sbagli rischi di vanificare tutto quanto di buono è stato fatto fino ad ora. Sarà una partita molto difficile, che crediamo di aver preparato bene. Dobbiamo stare tranquilli”. Risolto il “problemi critici” riguardanti Iacovone emersero nel corso della Va all’incontro In programma sabato mattina, il Taranto potrà contare sul calore dei suoi tifosi e sulla spinta di una città che è tornata a identificarsi con la propria squadra. «La vittoria più grande è proprio questa» è il concetto ribadito da Capuano anche nella conferenza stampa di ieri «nelle scuole elementari, nelle pescherie, nei negozi, siamo tornati a parlare di Taranto: abbiamo restituito il senso di appartenenza a uno dei città più belle d’Italia. Nel mio piccolo ho dato un contributo alla valorizzazione di questa splendida città.”

Parlando di come affronteremo questi playoff emerge questa nuova formula “Carattere Capuano” quando dice che «l’emozione non mi appartiene, l’emozione mi appartiene. Non volevamo giocare questa partita perché aveva una classifica “normale” – ritorna la questione delle penalizzazioni – con quattro pareggi saremmo in Serie B. Adesso siamo costretti a scalare l’Everest, il più vicino possibile ai centocinquanta metri dalla vetta. Non mi permetto di commentare ciò che hanno fatto i giudici. Avremmo potuto essere seminati, ora proveremo a salire, proveremo ad arrivare il più lontano possibile. Comunque andrà, sarà un successo: quest’anno nulla potrà cancellare”.

Un anno però terribilmente complicato. «Abbiamo avuto tre colpi: il rigore prima della partita contro la Juve Stabia e i ricorsi non accolti prima dell’Avellino e prima di questa partita. Ho convocato i ragazzi alle nove di sera, e gli ho parlato. Non era un modo per motivarli, ma per far capire loro l’importanza di quello che facevano. Spiegare loro che se sono riusciti a ottenere certi risultati, possono riuscirci ancora – e possono fare ancora meglio”

Tornando alla gara di stasera, i due risultati su tre a disposizione per il passaggio del turno sono paradossalmente, per Capuano, uno svantaggio: «Abbiamo non siamo una squadra conservatrice, ma che attacca il gioco. Dobbiamo scendere in campo per vincere”. Ci sarà il Var, il tecnico non nasconde il suo scetticismo: «In Serie C è stato utilizzato per la prima volta durante Catania-Padova ed era totalmente diverso rispetto a quello di Serie A e B. La tecnologia è diversa, ci saranno strumenti inferiori che determinare solo alcune situazioni. Ho grandi dubbi”.

 
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