Un pallone sprecato, ora bisogna programmare subito. Il punto – .

Un pallone sprecato, ora bisogna programmare subito. Il punto – .
Un pallone sprecato, ora bisogna programmare subito. Il punto – .

Nonostante la grande delusione per la mancata promozione non sia ancora stata superata, il Piacenza dovrà cercare di lasciarsi tutto alle spalle per chiudere al meglio la stagione nei playoff che, diciamolo subito, non mettono in palio alcuna promozione, servono solo a stilare una complicatissima classifica di merito (dove i punti segnati e il numero di partite giocate vengono presi in considerazione per un coefficiente moltiplicatore) per un eventuale ripescaggio estivo nel caso in cui qualche squadra rinunci alla Serie C.
Insomma, noccioline o forse meno di quanto si era prefissato il Piacenza, tuttavia in questo finale di stagione la squadra di Rossini è chiamata comunque ad ottenere un risultato positivo.
La squadra torna al lavoro da oggi, con nel mirino la semifinale playoff di domenica (orario da definire) al Garilli, sempre contro il Varesina. La partita si giocherà in gara unica, in caso di pareggio ci saranno i tempi supplementari, in caso di pareggio al 120′ non ci saranno rigori ma il Piacenza, in quanto squadra meglio piazzata, passerà in vantaggio. alla finale. Nell’ultima tappa del 19 maggio si giocheranno le stesse regole e se il Piacenza dovesse vincere la semifinale gli sarebbe assicurata anche la finale al Garilli contro la vincente di Palazzolo-Desenzano. Per quanto riguarda il pubblico, gli abbonamenti non saranno validi, quindi i tifosi dovranno acquistare i biglietti: il club comunicherà tutte le informazioni nelle prossime ore.

Per tutto il resto, però, è ancora presto. La riconferma di Stefano Rossini in panchina sembrava decisamente scontata, tanto che lo stesso presidente Polenghi l’aveva prima lasciato intendere e poi confermato, così come non ci sono dubbi sul ruolo di De Vitis a capo dell’area tecnico-sportiva. Bisognerà però capire il ruolo del direttore sportivo Alessio Sestu: come affiancherà De Vitis nell’allestimento della squadra 2024/2025?
Rossini ha infine chiuso la stagione con 58 punti segnati in 27 partite, ovvero una media di 2,14 punti che, se mantenuta per tutta la stagione, avrebbe proiettato Piacenza a 81 punti, una promozione ampia considerando che Caldiero ha realizzato 77 punti con una media di 2,02 per gioco. Da qui la voglia della società di riconfermare il tecnico, oltre al fatto che è stato bravo a riaggiustare il motore, rimontando da -9 e rialzandosi per ben due volte al vertice. Inoltre tra i “pro” della scala c’è anche la fiducia accordata a due giovani Juniores come Napoletano e Bassanini, due under che torneranno molto utili nella prossima stagione (la quota under con il nuovo regolamento scenderà a 3 e non più a 4) ). D’altronde c’è il fatto che anche Rossini, nei momenti chiave, non è riuscito a dare slancio: il bilancio degli scontri diretti con le quattro squadre di testa alla classifica insieme ai biancorossi (Caldiero, Palazzolo , Desenzano e Varesina) è piuttosto negativa nel girone di ritorno, perché in queste partite di alto livello sono stati raccolti solo 2 punti (pareggi contro Palazzolo e Varesina), va però detto che il Piacenza ha giocato tre di queste quattro partite fuori casa. Inoltre, pesano sulla classifica la sconfitta casalinga contro la retrocessa Tritium e il pareggio casalingo (in vantaggio 2-0, poi 2-2) contro la Folgore Caratese.

Sicuramente a conti fatti il ​​bilancio pesa dalla parte di Rossini, ma la società dovrà anche ascoltare le richieste dell’allenatore perché la stagione ha insegnato – e ce lo aveva detto già una decina di anni fa – che la Serie D è un meccanismo molto complesso: è vincerlo non è assolutamente scontato e non è solo una questione di budget. Dopo il fallimento, il Piacenza ha impiegato tre tentativi prima di tornare in Lega Pro. Molto, inoltre, dipenderà sia dalle ultime retrocesse dalla C (Alessandria, Pro Sesto e poi una tra Fiorenzuola e Novara, quelle più interessanti) sia anche dal girone in cui verrà inserito il Piacenza nella stagione 2024/2025. stagione.
Ad esempio, il girone D Tosco-Emiliano ha un livello di competitività molto alto al vertice, forse più debole nelle squadre di bassa classifica, ma è dura in attacco. Basti citare il deluso Ravenna (secondo dietro al Carpi) che ha appena cambiato proprietà (è stato rilevato da Ignazio Cipriani, nipote di Raul Gardini) e ha previsto un ruolo a livello dirigenziale per Ariedo Braida (leggi qui). Insomma, un esempio per dire che la competitività in Serie D è altissima e per questo non bisogna perdere tempo. Playoff a parte, il Piacenza deve iniziare subito a programmare.

 
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