Tappa a Savona per i laboratori del Giro E, i ragazzi si raccontano ai giovani – www.anci.it – .

“I giovani raccontano le loro storie ai giovani” potrebbe essere il sottotitolo officine che si è tenuto Martedì 7 maggio a Savonadove la serie di appuntamenti ha fatto “sosta”. ANCI offerte tutti i giorni nelle città di partenza di Giro-Enell’ambito del più ampio programma di sostegno e finanziamento ai Comuni italiani, previsto dall’art Fondo nazionale per le politiche giovanili.
Davanti ad un pubblico formato da oltre 50 personeDi età media 35 annisi sono susseguiti interventi e testimonianze concrete di giovanissimi operatori, cooperatori e ricercatori comunali, animati da entusiasmo e piena adesione al modello valoriale espresso dal mondo della cooperazione e ai principi di amministrazione condivisa.
Una giornata organizzata in collaborazione con l’amministrazione comunale di Savona che lo ha inserito nei lavori del tavolo di co-programmazione avviato per la co-progettazione, con il partenariato locale e gli stakeholder, della strategia di sviluppo che sarà alla base della candidatura di Savona a Capitale Italiana della Cultura 2026.
Come sottolineato da Francesco Rossello e dal giovanissimo staff dell’Ufficio Candidature, si tratta di una Strategia che vuole essere un piano condiviso e di ampio respiro, in un’ottica di aggregazione e integrazione di territori, competenze, risorse e comunità.
Il clima che si è creato in questo particolare incontro, ma anche in quelli precedenti, dimostra come “laboratori” ben strutturati in stretta collaborazione con tutte le realtà locali, consentono ai partecipanti di acquisire competenze e, allo stesso tempo, costruire relazioni per generare nuovi progetti di collaborazione pubblico-privato. Ed è quello che accade ogni giorno durante gli incontri organizzati nelle località di partenza del Giro-E.
I numerosi relatori hanno toccato temi importanti, partendo sempre dal dibattito in poi opportunità di coinvolgimento e crescita dei giovani legate alle strategie locali di valorizzazione delle risorse culturali e ambientali del territorioinsieme a lo sport e i grandi eventi come volano di sviluppocon particolare attenzione alle caratteristiche morfologiche del territorio savonese, passando dalle aree marine protette all’entroterra.
Francesco RosselloAssessore allo Sport, Transizione Energetica, Infrastrutture e Sviluppo Economico del Comune di Savona: “Abbiamo recentemente aderito al Patto dei Sindaci, impegnandoci così a raggiungere una riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030. Questo workshop è una bella occasione per approfondire tematiche legati alla sostenibilità e sottolineano che le iniziative del Comune di Savona trovano un riferimento importante in tutti gli stakeholder del territorio, imprese, cittadini attivi, cooperatori, altri soggetti pubblici attivamente coinvolti nella ‘progettazione’ e nell’attuazione delle Strategie di sviluppo messe in atto posto: farlo al Giro-E è un grande onore e una spinta ancora maggiore”.
Presente Marilù Cavallero, Presidente della Cooperativa Dafne e Vice Presidente di CulTurMedia Legacoop Liguria, che ha coordinato l’incontro e il Presidente Roberto La Marca, che ha fatto dell’amministrazione condivisa lo strumento principale per generare valore sui territori attraverso il modello cooperativo. Il Vice Presidente Cavallero sottolinea che il settore Comunicazione Cultura Turismo di Legacoop ha voluto fortemente contribuire a questa iniziativa, riconducendo i contributi della giornata a tre elementi fondamentali, cultura, sport e cooperazione: “Così come nel ciclismo ci sono campioni ma anche seguaci, nel la collaborazione di tutti i soci e di tutti coloro che si impegnano consente, con il loro contributo, di ottenere obiettivi ben precisi. Lavorare in cooperativa significa avere degli ideali e lavorare insieme, spinti dall’idea di costruire qualcosa di diverso, legato a grandi valori e che possa avere un impatto sulla società. Coop Dafne lavora per la promozione e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali del territorio e oggi siamo felici di dare voce soprattutto ai giovani che sono interessati ai nostri stessi principi e che stanno muovendo i primi passi nella cooperazione”.
Tra questi giovani c’è Rebecca Revelloresponsabile della Rete DaDo, composta dalla cooperativa genovese Dafne e dalla start-up DOMO che ci racconta il progetto “Zippemmu – ecosistemi digitali per la comunità e l’ambiente”, con il quale verranno realizzate due applicazioni nei settori Educazione, Green /Settori Tutela Ambiente, Turismo e Cultura: un percorso di Gamification in Realtà Virtuale per la raccolta differenziata e un’applicazione per il Turismo Sociale e la Promozione del Territorio, con video a 360° e Mappe Geolocalizzate.
“Si tratta di un progetto innovativo – spiega Revello – che coniuga la digitalizzazione di contenuti legati al turismo comunitario e alla valorizzazione del territorio con la tutela dell’ambiente e l’educazione ambientale, in particolare per gli studenti delle scuole primarie e secondarie. Sono alla Cooperativa Dafne da un anno e mezzo e credo molto nei valori della cooperazione: non mi vedrei da nessun’altra parte. Credo che con questa forma associativa e lavorando insieme potremo raggiungere obiettivi che negli ultimi anni sono stati un po’ persi di vista”.
Anche Gianluca Ottonello, di Campo Ligure, fa parte del team Dafne e Presidente della Cooperativa “Futura” che ha vinto il bando Coop-startup. Si tratta di una Coop composta da un gruppo di ragazzi giovanissimi residenti nel piccolo borgo che hanno accettato la sfida di creare una cooperativa di comunità per la rigenerazione turistica, ambientale e culturale, oggetto anche della Strategia per la quale il Comune si è finanziato con il bando “Borghi Linea B” del MiC. La Cooperativa e il Comune hanno quindi scelto lo strumento dell’alleanza tra pubblico e privato nel perseguimento di obiettivi strategici comuni per contrastare lo spopolamento delle aree interne, espandendosi e generando servizi essenziali per la comunità.
“Obiettivo della cooperativa di comunità – ha spiegato Ottonello – è quello di fornire alla realtà locale gli strumenti necessari per avvicinarsi al turismo, alla cultura e al rispetto dell’ambiente, rendendo il territorio attrattivo sia dal punto di vista turistico che sotto il profilo della conservazione del patrimonio materiale e immateriale, come la filigrana, di cui Campo Ligure è il centro di produzione nazionale. È una sfida perché i piccoli centri dell’entroterra ligure stanno affrontando da troppo tempo lo spopolamento, l’abbandono e il degrado, non sfruttando al meglio le grandi potenzialità turistiche di cui dispongono. Ma è importante provarci, accettare la sfida, stringere un patto per rilanciare insieme il nostro territorio”.
Luisa Sicorello, che con la cooperativa agroforestale “Tracce” si occupa di progetti riguardanti la tutela e la valorizzazione dell’ambiente, della natura e della biodiversità: “Il progetto che presentiamo, ‘Quarto tempo’ nasce con l’obiettivo di valorizzare la biodiversità del territorio savonese, l’entroterra, ripristinare i sentieri e far conoscere tutto questo a chi ne fa parte, a cominciare dai giovani. Il workshop è però anche l’occasione per parlare del ruolo del sistema cooperativo e di come esso possa creare sviluppo, lavoro e nuove professionalità legate alle risorse naturali e ambientali (boschi, foreste, aree naturali) e alla loro gestione”.
Davide Virzì, direttore dell’Area Marina Protetta Isola di Bergeggi, una delle trenta Aree Protette in Italia e delle tre presenti in Liguria, istituita con decreto del Ministero dell’Ambiente nel 2007, un’eccellenza del territorio per gestione, valorizzazione e pianificazione: “Ospitiamo in poco più di 2 chilometri quadrati una sorta di ‘bignami’ del Mediterraneo, con un’enorme biodiversità a disposizione di tutti, anche grazie ad una telecamera subacquea, l’unica attiva nel Mediterraneo, posizionata a 18 metri di profondità e che ogni giorno trasmette in diretta su Youtube, mostrando la bellezza dei fondali della nostra area marina. Oltre alle attività di tutela ambientale, ricerca e monitoraggio, ci occupiamo anche di promozione e valorizzazione dell’uso sostenibile del mare e delle sue risorse. Lo facciamo anche con le attività sportive, come le gare di nuoto in acque libere e abbiamo appena concluso il Bergeggi MareFest, evento vetrina per le associazioni degli operatori del turismo outdoor e sostenibile”.
Roberta Milano, dall’Ufficio Candidatura Capitale Italiana della Cultura 2026 del Comune di Savona: “La città si candida perché crede in un cambio di rotta: a Savona c’è mare, acqua, entroterra, ma è anche la città più antica del ‘Italia. Si parla di cultura non solo come tradizionalmente intesa, ma di cultura locale, di turismo sostenibile come opportunità di sviluppo locale e di nuova imprenditorialità giovanile. Savona ha tutte le carte in regola per rafforzare questi elementi che oggi non sono ancora messi in rete ma che nella concertazione e nell’aggregazione troveranno un volano per generare sviluppo”.
Francesca Serviaticofondatore di Heart Green Life, cooperativa vincitrice del premio Legacoop Coopstartup, e presidente di SAIE Engineering, cooperativa che opera nell’ambito della digitalizzazione.
“Abbiamo voluto dare valore alle idee imprenditoriali dei nostri soci e da qui deriva il nome, da parole simili che significano ‘terra’ e ‘cuore’. L’obiettivo è essere all’altezza del futuro, cioè del 5.0 che ormai ha superato il 4.0 per tutto ciò che riguarda gli sviluppi digitali legati alla robotica e all’intelligenza artificiale, all’ambiente e alle risorse umane”. Il cuore del progetto a cui si è fatto riferimento nel workshop è il riciclo dei mozziconi di sigaretta, da cui ottenere un estratto di acetato di cellulosa per l’industria della moda, tessile e farmaceutica.
Agnese Peyron, Guida Evoluzione di Nativa, che nell’ambito del Giro d’Italia misura gli impatti economici e sociali del Giro e con ANCI crea un focus sull’impatto “generazionale” del grande evento sportivo: “Misurare gli impatti economici, sociali e ambientali impatti, in termini di coinvolgimento dell’ecosistema territoriale, significa capire quale impatto ha il Giro d’Italia sulle persone, quest’anno in particolare, sui giovani e sulle nuove generazioni. Per questo è stata lanciata un’indagine con ANCI per chiedere ai giovani quale valore ha per loro il Giro e come moltiplicare concretamente questo valore, per analizzare tutti i dati raccolti e inserirli nel prossimo legacy report di RCS Sport”.
Anche la tappa del Giro-E è partita da Savona, poco prima dell’inizio del workshop, che si è concluso ad Andora, poco sotto il traguardo del Giro d’Italia, e che ha visto la partecipazione anche di una squadra dell’ANCI, guidata da Giorgio Rocca e composto da amministratori locali e ambasciatori locali.

 
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