La struttura ospita anche alcuni preziosi incunaboli del XV secolo ed è situata in una luminosa sala al primo piano, della superficie di 50 mq. Gli arredi su misura rivestono tutte le pareti libere della stanza, integrando armonicamente gli elementi esistenti, a partire dal focolare e dalle due finestre che si affacciano sull’ingresso dell’abbazia, offrendo al visitatore un nuovo spazio di ricerca e di raccoglimento. È composto da tre grandi mobili, uno lineare e due angolari, e prevede circa 150 metri di scaffalature. Concepito per integrarsi armoniosamente con l’ambiente architettonico circostante, ha la capacità di ospitare fino a 5.200 volumi.
La progettazione è stata affidata all’architetto cesenate Filippo Tisselli, che ha adottato un approccio rispettoso delle caratteristiche storiche e architettoniche del luogo. L’utilizzo esclusivo del legno massello di larice a vista riflette un approccio volto ad esaltare la sensazione di autenticità e continuità con la tradizione. Le linee di ispirazione classica, pur nella loro semplicità, raggiungono pienamente l’obiettivo di mettere al centro l’eredità dei volumi, senza rifugiarsi nella pura funzionalità.
La libreria è stata presentata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato l’Abate don Mauro Maccarinelli, l’assessore alla Cultura del Comune di Cesena Carlo Verona, l’assessore al Bilancio della Regione Emilia-Romagna Paolo Calvano, l’amministratore delegato della CIA-Conad , Luca Panzavolta, e il presidente della Fondazione, Luca Lorenzi.
“Siamo orgogliosi – Lo afferma l’amministratore delegato della Cia-Conad, Luca Panzavolta — di aver potuto contribuire a questo progetto (con 39mila euro, ndr), in un luogo così vicino alla storia della città e al cuore dei suoi abitanti: la nuova biblioteca non è solo un luogo dove riporre libri, ma diventa un elemento che arricchisce e completa l’ambiente storico dell’Abbazia di Monte, contribuendo così a il suo prezioso patrimonio culturale. Rinnoviamo così il nostro impegno nei confronti delle comunità in cui siamo nati e operiamo”.