undici punti “governativi” e senza ideologia Attualità – .

undici punti “governativi” e senza ideologia Attualità – .
undici punti “governativi” e senza ideologia Attualità – .

Si sono incontrati, hanno discusso, hanno concentrato le loro idee in undici proposte e oggi i ragazzi della Gioventù Nazionale Carpi con i loro portavoce Francesco Nataleli hanno consegnati al candidato sindaco di Fratelli d’Italia, Annalisa Arletti, per inserirli nel programma elettorale del partito. Non una semplice delega: perché quattro, oltre a Natale, anche Tommaso Casolaristudente universitario, Matteo Terzilliallievo di Fanti, e Filippo Rossini, iscritti all’ITI Da Vinci, tutti sotto i vent’anni, saranno nella lista dei candidati al Consiglio del partito di Giorgia Meloni, con la speranza che almeno uno o due di loro sappiano accompagnare quelle proposte, approdando su una sede del consiglio. Cosa chiedono allora i ragazzi della Gioventù Nazionale (hanno partecipato anche loro all’elaborazione Matteo Malvezzi E Matteo Cavani (tutti maschi, le ragazze erano presenti all’evento, ma non hanno detto una parola)? Scorrendo l’elenco, chissà quali alternative ideali – valori, si direbbe oggi – emergano che indurrebbero un diciottenne a impegnarsi in un campo che, almeno fino a ieri, non era molto a suo agio tra i suoi coetanei. Si parla di sicurezza, con sorveglianza dei “luoghi di ritrovo delle baby gang” e controlli nei parchi. Chiediamo spazi studio vicino alle scuole, orari di apertura prolungati per la biblioteca e la riorganizzazione dei trasporti pubblici, affinché non si debbano impiegare 45 minuti per raggiungere la zona scolastica di via Peruzzi da Cibeno. Vorremmo una carta giovani che dia diritto a sconti su cinema, acquisto di libri, trasporti, insieme a un ritorno allargato del servizio Taxi me too e piste ciclabili che non siano solo “punti rossi” ma percorsi sopraelevati anche in centro. E poi, un palazzetto dello sport, senza dimenticare gli spazi all’aperto dove praticare sport in libertà. Niente o quasi, insomma, che non possa essere affrontato con più attenzione e soprattutto più soldi e più personale da qualunque governo territoriale e che non possa figurare nei programmi di ogni partito o capace di accendere chissà quali passioni o di far intravedere chissà quali avversari. segue

E allora la domanda ritorna: quale universo ideale li orientava a destra, per di più in una realtà come Carpi dove prevalevano umori di tutt’altro orientamento? Dalle risposte – l’impegno attivo in politica, la voglia di fare qualcosa per la città, la certezza che se non si agisce in prima persona i problemi non li risolvono gli altri – si capisce subito che la questione è mal posta e fuori discussione. di posto. Gli universi ideali appartengono ad altre generazioni, mentre la loro, segno preciso dell’essere in politica sì, ma con la destra, non sa darla, non rientra nelle sue categorie se non per una generica voglia di cambiamento, peraltro sostenuta da un prudente riferimento alla conservazione senza specificare esattamente cosa. L’unico a provarci è uno dei candidati, Casolari: «Ho sempre avuto idee di destra, con Giorgia Meloni hanno preso anche un volto»: e viene spontaneo pensare che per molti di loro sia proprio così . «La destra ha sempre avuto presa sui giovani – conferma Annalisa Arletti –, anche a Carpi, pur tenendo conto delle difficoltà. Io stesso vengo da lì, avendo prestato servizio militare da quando avevo quindici anni. La presenza di ragazzi e ragazze ha fatto da stimolo alla festa, anche su argomenti scomodi. Il fatto è che se una volta le nostre bancarelle in piazza erano isolate, oggi sono tanti i giovani che si fermano».

 
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