Respinta la mozione di sfiducia a Emiliano. Il campo progressista si sta rafforzando – .

Dopo l’uscita del M5s dal governo pugliese, le accuse di Giuseppe Conte sulla questione morale e le tensioni interne al Nazareno, la maggioranza di centrosinistra in Regione si rafforza con la sfiducia a Michele Emiliano e vota unitariamente contro il mozione presentata dal centrodestra (18 voti favorevoli, 31 contrari). In difesa del governatore si schiera anche l’azione, nonostante i dubbi espressi nelle ultime settimane, mentre Italia viva vota con il centrodestra.

«Vi chiedo di respingere la mozione di sfiducia, perché sinceramente non merito la sfiducia. Te lo dico dal profondo del cuore, Regione – ha detto Emiliano nel suo intervento di ieri al Consiglio -. Avrò fatto tanti errori nella mia vita, ma non al punto da scoraggiarmi in un momento in cui, in vent’anni di durissimo lavoro, abbiamo davvero cambiato la storia di questa Regione”.

Il governatore è riuscito in un compito difficile (soprattutto nel convincere Azione), insistendo sul fatto che “le indagini non riguardano l’attività politica della Regione” e promettendo di “rafforzare le tutele della legalità” come chiesto dal M5s. Il successo politico, però, è soprattutto quello di aver dimostrato di poter fare quello che “non possono fare” a Roma, cioè “costruire un fronte democratico ampio, ampio, che riunisca tutte le forze progressiste del nostro Paese, per preparare il futuro di questo paese. Qualcosa che cerchiamo di fare nel laboratorio politico di questa Regione”.

Chi si è rammaricato dell’esito del voto, destra a parte, è stato soprattutto Matteo Renzi, che ha ribadito l’impronta garantista del suo partito (“anche con Emiliano”), spiegando però di voler “mandare via il governatore per ragioni politiche”. ragioni, non per le indagini. «Emiliano – ha proseguito – è stato salvato ieri dal voto di Cinque Stelle e Azione. Se Conte e Calenda avessero votato per mandarlo a casa, come ha fatto Italia Viva, oggi il presidente di Xylella, di no tap, di no Ilva, del Pd Sesta Stella non sarebbe più il presidente della Puglia. Bravi tutti con gli slogan: ma poi Emiliano si salva da Cinque Stelle e Azione. La matematica non mente.”

Questa mattina, parlando della vicenda Giovanni Toti, è stato il deputato di Fdi Giovanni Donzelli a prendere in giro il presidente pugliese, sottolineando la differenza tra il governatore ligure, “che dice che dimostrerà la sua estraneità a qualsiasi accusa”, e lo stesso Emiliano che invece «si vantava da un palco di voler parlare alle famiglie dei boss mafiosi per permettere loro di impegnarsi in politica. Ecco – ha aggiunto – se Toti avesse fatto questo oggi gli avrebbe chiesto di dimettersi”.

 
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