Con un’ancora biodegradabile, la Posidonia oceanica torna nella Riserva Naturale di Marsala – Corriere.it – .

Una storia di tutela, salvaguardia e valorizzazione ambientale che ha come sfondo la più grande “laguna” siciliana, la Riserva Naturale Orientata delle Isole dello Stagnone di Marsala, nella quale si è concluso l’intervento finalizzato alla ‘riforestazione’ di Posidonia oceanica, attuato con un prodotto innovativo costituito da un modulo di ancoraggio biodegradabile. Un progetto di ampio respiro che ha visto la prima fase raggiungere il suo obiettivo. Seguiranno infatti altri interventi nell’ambito del progetto “Rinasce” che, con il Comune di Marsala, vede protagonisti anche il Libero Consorzio di Trapani (ex Provincia, gestore della Riserva) e il Consorzio interuniversitario nazionale per le Scienze Marine .

Sono stati realizzati due impianti sperimentali per il rimboschimento della Posidonia nell’ecosistema lagunare all’interno della Riserva Naturale Orientata delle Isole dello Stagnone. Già ottenuto un secondo finanziamento da circa 1 milione e 150mila euro

Sono luoghi ricchi di bellezza: natura incontaminata, acque limpide, fondali bassi, saline attive. E ci sono anche lembi di terra che rivelano fasi della grande storia del passato con pregevoli resti archeologici. lA La Riserva, istituita nel 1984, comprende l’intera laguna delimitata dal mare aperto dall’Isola Grande o Longa, con al suo interno tre piccole isole, Mozia, Santa Maria e Schola. Ogni parte racchiude sorprendenti aspetti naturalistici ed estetici. Ed è un luogo ricco di biodiversità. Le praterie di Posidonia hanno svolto e continuano a svolgere un ruolo importante a livello ambientaleche ricoprono buona parte dei fondali lagunariin sinergia con le acque calde e basse dello Stagnone, costituiscono un habitat ideale per la variegata fauna ittica.

Rimboschimento di posidonia

Dopo le indagini cartografiche per individuare le aree adatte al trapianto, i tecnici di Planetek Italia, E-Geos e Biosurvey, utilizzando anche immagini satellitari, hanno realizzato due impianti sperimentali: uno tra Punta Palermo e Punta Stagnone, l’altro tra quest’ultima e Punta dell’Alga. Sono stati trapiantati moduli portanti talee di Posidonia, sulla base di quanto già realizzato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (Pon) per la ricerca/innovazione sia a Capo Feto che nel Golfo di Palermo. Il sistema è stato realizzato utilizzando un prodotto innovativo costituito da un modulo di ancoraggio biodegradabile. È un sistema a basso impatto ambientale utile per fissare gli organismi vegetali sui fondali marinial fine di garantirne il radicamento e sostenerne il naturale sviluppo.

Posidonia e l’ecosistema lagunare

Nello Stagnone la Posidonia oceanica sviluppa particolari formazioni che emergono in superficie durante la bassa marea e che svolgono un ruolo fondamentale nell’ecosistema lagunare. Formazioni di estremo interesse dal punto di vista ecologico, naturale e ambientale, che rappresentano, anche per la loro rarità, veri e propri “monumenti naturali”. Il sindaco di Marsala, Massimo Grillo, spiega: «L’obiettivo primario è la riqualificazione e valorizzazione della riserva grazie alla riattivazione della circolazione delle acque lagunaE. Ciò migliorerà la salinità e l’ossigenazione dell’acqua, riducendo gli effetti negativi sulla flora e sulla fauna ittica. E il prossimo intervento sarà quello di ripristinare alcuni canali nella foce settentrionale e nella zona settentrionale dell’Isola Lunga, in modo da migliorare la circolazione delle acque”.

I prossimi passi

Dopo il primo finanziamento (già speso) di 400mila euro, è stato ottenuto un secondo finanziamento di circa 1 milione e 150mila euro (fondi Po Fesr 2014/2020), finalizzato al «recupero delle condizioni ambientali del bacino dello Stagnone e che prevede un sistema di sensori che monitorerà gli effetti, con analisi simultanea della qualità dell’acqua”. Altro scopo del progetto è quello di realizzare un piano di comunicazione ed educazione ambientale sensibilizzare il territorio, in cui saranno coinvolti cittadini, operatori turistici, visitatori e cittadini. Scienza, cittadini e cultura popolare: ecco la triade essenziale per la tutela del pianeta Terra.

 
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