Sassari, il ladro entra con la pistola, il tabaccaio lo picchia e lo fa fuggire

Un gesto istintivo, che sarebbe potuto costare caro se il criminale avesse già deciso di aprire il fuoco su di lei tabaccaio Alessandra Zedda non ha esitato un solo istante: nel momento in cui ha visto una pistola puntata contro di lei, ha affrontato il ladro in un breve ma intenso corpo a corpo e lo ha messo in fuga. Le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza installate all’interno dell’attività stanno facendo attualmente il giro del web, scatenando reazioni contrastanti tra chi celebra il gesto della 38enne originaria di Terralba e chi ritiene che avrebbe dovuto comportarsi diversamente evitare di mettere a rischio la sua vita.

I fatti sono avvenuti nella tarda serata della scorsa domenica 5 maggio. Erano da poco passate le 22, quando un uomo armato di pistola è entrato all’interno della tabaccheria Pietro Paolo Manis in Corso Trinità a Sassari, con il volto coperto da quello che sembrava un passamontagna. Il rapinatore lancia una borsa verso la cassa e ordina alla donna di riempirla con i soldi di una giornata ragionevolmente proficua. Per convincere il tabaccaio a eseguire i suoi ordini, ne tira fuori uno pistola e gliela punta addosso: dalle immagini, ovviamente, non è possibile capire se si tratti di un’arma vera o di una replica.

Certo di fuggire con il bottino nel giro di pochi minuti, l’uomo deve tuttavia fare i conti con la reazione del 38enne, che non ha alcuna intenzione di rinunciare al denaro. Alessandra Ledda sferra un colpo pesante oggetto metallico contro di lui, fa il giro del bancone e lo raggiunge per affrontarlo direttamente. La donna colpisce più volte il malvivente che, colto di sorpresa, è costretto a cambiare i suoi piani e ad abbandonare la tabaccheria per fuggire prima che sul posto arrivi la polizia.

E così effettivamente accade: la tabaccaia contatta prima la polizia per denunciare il tentativo di rapina e poi il suo manager. Analizzando a mente fredda l’accaduto, però, ci tiene a dare un consiglio a chiunque si trovi in ​​una situazione simile. “Faccio questo lavoro da tanti anni, ai giovani che iniziano dico che in situazioni simili non dovrebbero fare nulla di rischioso”spiega il 38enne in Casteddu On Line, “L’esatto contrario di quello che ho fatto, lo so, ma è perché quando mi sento attaccato Reagisco“.

La sua, ammette, è stata una reazione istintiva, senza sapere se la pistola fosse vera oppure no. “Ero minacciato, non pensavo ai soldi della colletta né ad altro. A quel punto la mia reazione è stata quella di difendermi e soprattutto il mio primo pensiero è stato quello di disarmarlo”, precisa ulteriormente. I miei pensieri vanno a suo figlio di 13 anni: “Penso a lui tutto il tempo. Ma non sai mai come reagirai se non ti trovi in ​​determinate situazioni. Dare i soldi sarebbe stato meno rischioso”ammette il tabaccaio,“Dico anche agli stagisti di stare zitti”. Per fortuna è andato tutto bene e ora gli inquirenti sono alla ricerca del responsabile.

“Vogliamo più controlli e più sicurezza, è pazzesco che noi negozianti siamo costretti a farci giustizia da soli”chiede in conclusione il 38enne.

 
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