Savona – Quindici anni di carcere.
È questa la richiesta del pubblico ministero Elisa Milocco nei confronti di Maurizio Traversa, 59 anni, ginecologo di Savona, ex dipendente dell’Asl savonese, arrestato lo scorso giugno 2023 (ora agli arresti domiciliari), accusato di violenza sessuale aggravata. Secondo l’accusa, durante le visite ai pazienti, avrebbe praticato atti che andavano oltre, sfociando nell’ipotesi di abuso sessuale. Sono sei le accuse contro Traversa e sei donne che hanno intentato causa civile.
Al termine del rinvio a giudizio davanti alla Corte d’assise, presieduta dal giudice Fiorenza Giorgi (udienza a porte chiuse per la delicatezza delle questioni), il pm Milocco ha chiesto 15 anni, chiedendo che non fossero concesse attenuanti generiche.
L’avvocato difensore di Traversa, Andrea Frascherelli, ha invece chiesto l’assoluzione «perché il fatto non sussiste». Ora si attende la sentenza: la data definitiva è fissata al 3 giugno. Per il ginecologo il quadro è complesso e le accuse gravi.
Traversa aveva rifiutato il rito abbreviato, volendo andare al processo per difendere la sua posizione e ribadire la propria innocenza. Il ginecologo ha lavorato presso uno studio privato e nel reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale San Paolo di Savona fino allo scorso giugno.
I fatti sarebbero avvenuti nell’ufficio privato, dove durante la fase di indagine sarebbero stati installati dispositivi per le intercettazioni ambientali. L’accusa è quella di violenza sessuale. Il fascicolo è corposo ed è corredato di filmati registrati durante le intercettazioni ambientali. Video che, secondo gli inquirenti, non lascia dubbi sul comportamento “poco ortodosso” del medico e sul fatto che le pazienti (contrariamente a quanto affermato dal ginecologo nell’interrogatorio) non fossero consenzienti. Secondo la versione del ginecologo, però, gli interventi sarebbero stati compiuti su pazienti consenzienti con disfunzioni sessuali. Nello specifico, avrebbe simulato un rapporto sessuale a scopo diagnostico utilizzando pratiche da lui sviluppate, ma mai confrontate con altri colleghi medici.
Ieri la richiesta di condanna a quindici anni. La sentenza arriverà il 3 giugno, al termine dello spazio per le repliche. —
