è stato scoperto durante le visite sportive – .

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BOLOGNA Un ragazzo di Sassuolo (Modena) con la passione del calcio (è attaccante dello Sporting Scandiano) ha riscontrato un’anomalia al cuore durante l’annuale controllo di idoneità fisica. Inizia così la storia di Giovanni, un sedicenne che vede la sua vita travolta da un evento inaspettato: la diagnosi di un tumore al cuore e un intervento delicato e molto complesso eseguito all’Ospedale Salus di Reggio Emilia, struttura GVM facilità. Care & Research accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale, “che è riuscita a restituirgli tutte le possibilità che la vita può offrirgli. Dopo un breve periodo in terapia intensiva, coordinata dal Dott. Antonello RagoGiovanni ha concluso la sua permanenza in reparto con 15 giorni di riabilitazione cardiorespiratoria”. Lo sottolinea in una nota il gruppo GVM Care & Research.

Sta per ricominciare la preparazione sportiva prima dell’inizio del campionato e Giovanni, come di consueto, viene sottoposto a visita medico sportiva: l’esito dell’ecocardiogramma necessita di ulteriori accertamenti. “Pensavo fosse un controllo normale – commenta Giovanni – sono rimasto davvero sconvolto quando ho scoperto che c’era dell’altro”.

Gli esami di imaging cardiaco vengono eseguiti di routine e con una certa perizia al Salus Hospital e questi esami confermano infatti la presenza di un tumore cardiaco di 1,4 cm, una ‘pallina’ situata nel cuore, nella cavità del ventricolo sinistro. Gli emangiomi capillari rappresentano il 2,8-5% dei tumori cardiaci benigni che a loro volta rappresentano il 75% di tutti i tumori cardiaci. I tumori cardiaci hanno una prevalenza autoptica dello 0,002-0,3%, il che dà un’idea della rarità dell’emangioma capillare cardiaco.

“La posizione della massa, in corrispondenza dell’apice cardiaco originante da un falso cordone tendineo, e le sue notevoli dimensioni, hanno reso necessario un intervento a breve termine – racconta Vinicio Fiorani, primario dell’Unità di Cardiochirurgia dell’Ospedale Salus – Questo tipo di tumore è molto raro e tende a crescere, con il rischio di ostruire il flusso sanguigno o di staccarsi ed embolizzare danneggiando altri organi (come il cervello con la grave conseguenza di un infarto). Deve quindi essere rimosso. Abbiamo deciso di intervenire in maniera mininvasiva, con una minitoracotomia (cioè passando attraverso un piccolo taglio di pochi centimetri sul torace destro e con l’ausilio di una telecamera) salvaguardando strutture molto importanti del cuore. In letteratura esiste un solo caso di emangioma asportato mininvasivamente (ma di tipo cavernoso), possiamo quindi affermare di essere i primi ad aver asportato in maniera mini-invasiva un emangioma di tipo capillare. Tutto ciò conferma Salus Hospital come punto di riferimento per interventi cardiaci ad alta complessità e con metodiche microinvasive e miniinvasive che permettono di ridurre il trauma al paziente sia durante l’intervento chirurgico che nel recupero post-operatorio”.

Una famiglia in “stand-by”. “Una diagnosi di cancro è sempre un duro colpo per un adulto, ancora più significativo quando riguarda un adolescente, con ricadute emotive non solo sul giovane ma sull’intera famiglia”, evidenziano i medici di GVM Care & Research,

“È stato un fulmine a ciel sereno – ricorda la madre del ragazzo -. Tutti i medici, gli infermieri e gli operatori del servizio sono stati gentilissimi, ci hanno accolto a braccia aperte e ci hanno fatto sentire compresi. Il dottor Fiorani, persona molto positiva, ha saputo rassicurarci sull’intervento e questo ci ha permesso di ritornare a casa sereni.”

Oggi esistono infatti esami diagnostici, come la risonanza magnetica cardiaca e la TC cardiaca, che, grazie alla loro non invasività e all’elevata risoluzione delle immagini prodotte, permettono di individuare anomalie piccole e in posizioni difficili, nelle fasi iniziali della la patologia, a volte non sempre ben visibile con un semplice ecocardiogramma, come in questo caso. Questi esami diventano fondamentali come supporto per una Cardiochirurgia di riferimento come quella del Salus Hospital.

Giovanni dovrà avere pazienza ma con il tempo potrà tornare a condurre una vita normale e a giocare a calcio. “Dopo l’operazione sono rimasta un po’ di tempo a casa e lunedì 15 aprile, a meno di un mese dall’operazione, sono tornata a scuola. È stato un po’ come ricominciare dopo le vacanze estive. Sono felice di riprendere tanti aspetti della vita normale e sono stata davvero contenta di trovare tutto il sostegno da parte dei miei compagni di classe e degli insegnanti, che non è mai mancato nei giorni in cui dovevo restare a casa. Ora l’obiettivo è tornare più forti di prima anche sui campi di calcio”, conclude Giovanni.

 
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